Scandalo al Monastero Optina: l'Abate rassegna le dimissioni

Il grande complesso monastico di Optina, famoso per la grande attività intellettuale e spirituale dei suoi monaci nel XIX secolo, pare che sia stato scosso da uno scandalo, pochi giorni fa. Un articolo del 6 dicembre di Ortodossia Vita Eterna (in serbo) infatti, racconta quanto segue

L'antefatto

La domenica 13 novembre 2016  il diacono Lazar (Demin) ha predicato una omelia dal forte contenuto ecumenista, proclamando la necessità della comunione con la Chiesa Cattolico-romana, dinnanzi ad una grande folla di pellegrini, i quali si sono scioccati e hanno chiesto spiegazioni ai superiori del Monastero. Il diacono Lazar ha spiegato, infatti, come lo Scisma con Roma sarebbe stato non causato dalla fede o dalle innovazioni teologiche dei papisti, ma piuttosto da un mero errore storico e politico, risolvibile quanto prima. Il sermone non era stato previsto dal clero, che si aspettava una predica su altri temi. Inoltre, Optina era stato uno dei luoghi dove l'incontro de L'Avana fra il papa e il patriarca Kirill non era stato accolto con favore. Il Consiglio degli Anziani del Monastero Optina ha sospeso a divinis il diacono Lazar e gli ha impedito di indossare gli abiti monastici, e l'igumeno Benedetto ha spedito al vescovo Teognosto, responsabile del dipartimento, l testo del sermone, per un giudizio da parte del gerarca.


una veduta panoramica del Monastero Optina Pustyn

Il fatto 

Il vescovo Teognosto ha ordinato di reintegrare il diacono Lazar ai suoi ruoli e ha imposto all'igumeno Benedetto di cancellare ogni provvedimento preso contro il predicatore. A risposta di questo, l'igumeno ha chiesto le dimissioni dichiarandosi impossibilitato a continuare a seguire la vita del Monastero. Il Consiglio del complesso monastico ha invece chiesto a Teognosto di non concedere le dimissioni all'igumeno Benedetto, al fine di mantenerlo in carica quale superiore di Optina. Il vescovo Teognosto, tuttavia, non ha accordato ai monaci questo favore, e ha indicato come probabile successore di Benedetto l'archimandrita Melkisedech (Artjutin) già superiore di un metochion a Mosca di dipendenza di Optina. 

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