La Confessione: perché e come

Perché confessarsi?
Prima della caduta di Adamo ed Eva gli esseri umani parlavano con Dio faccia a faccia e la comunione fra l'umanità e il Signore era perfetta. Quando il peccato è entrato nell'Uomo attraverso la disubbidienza, il dialogo continuo fra Dio e gli uomini si è guastato. Confessare a Dio i propri peccati, le proprie inosservanze e le proprie debolezze è un modo per riprendere la purezza originaria della razza umana e aiutare la propria vita a guadagnare la vittoria spirituale contro le tentazioni e contro il nemico dell'umanità, il diavolo, il quale non vuole che sia restaurata la Comunione perfetta fra Dio e l'uomo. Confessarsi significa rimettere la propria vita dinnanzi al Signore Dio e farsi umili, così che, come sta scritto nel Vangelo, "possiamo passare dalla porta stretta" che conduce alla salvezza. 

Da chi confessarsi?
Il ministro della Confessione è il sacerdote ortodosso, custode e testimone del credente che confessa i suoi peccati a Dio. Il Salvatore Gesù Cristo ha dato ai suoi Apostoli, e quanti derivano da loro - ovvero i vescovi e i sacerdoti ortodossi - il potere di sciogliere e legare gli uomini in Cielo e sulla Terra. Cosa significa? che la Chiesa, attraverso i suoi ministri, può liberare dal peccato i suoi membri attraverso il Mistero della Confessione.

Cos'è la paternità spirituale?
Dio è Padre, e come un padre vuol bene ai suoi figli e dirige le nostre vite nella misura in cui noi Gli permettiamo di influire su di noi con la grazia del suo Spirito Santo. Quando ci affidiamo ad un sacerdote specifico per dirigere la nostra vita spirituale lo chiamiamo "padre spirituale" perché ci sottoponiamo ad un rapporto di figliolanza, quindi di ascolto e di obbedienza, credendo che attraverso il nostro confessore Dio stesso ci aiuta e ci salva. Il padre spirituale è uno strumento di Dio e agisce con noi come un medico, il quale ci consiglia la medicina giusta per la guarigione della nostra anima. Per questo motivo dobbiamo accettare i suoi consigli spirituali e se ci dà un canone di vita, ovvero preghiere, digiuni e "obbedienze" da compiere, dobbiamo seguirle in spirito di ascolto ben sapendo che quello che ci viene dato da fare è per la nostra salvezza e per la terapia delle nostre malattie spirituali. 

Se il padre spirituale è malvagio?
Tuttavia, può capitare che il nostro padre spirituale sia inadatto o peggio che agisca contro il volere di Dio, chiedendo di peccare o di compiere azioni turpi, evidentemente spinto dal maligno. Che fare? riferire al vescovo o ad altri confessori e cambiare sacerdote. Del resto, dai frutti li riconoscerete. Non scambiate però canoni di vita rigidi con la "malvagità". 



Come confessarsi?

E' giusto che il ministro della confessione sia il proprio padre spirituale. Se non è possibile per ragioni di lontananza, recarsi dal sacerdote più vicino, ma per una buona confessione con un estraneo occorre raccontare brevemente la propria vita, in modo da poter dare al sacerdote sufficienti elementi per una analisi del vissuto del penitente.

Alla confessione sii sobrio, preciso, non pedante, breve. Sii consapevole delle tue colpe e non affibbiare ad altri i tuoi peccati, compiuti da te con la tua volontà. Spiega bene le ragioni che hanno causato il peccato, e anche i pensieri e le riflessioni su di esso, senza tuttavia tornarci eccessivamente. Se non siete sicuri di cosa dire alla confessione, è sempre bene domandare al sacerdote: "padre, non sono sicuro di aver peccato facendo questo etc." ma non è bene dire "ho tentato di fare del mio meglio", perché tutti noi facciamo il possibile per essere buoni, e non è una giustificazione accettabile. 

Per quanto riguarda la frequenza della penitenza, essa deve essere concordata col padre spirituale e correlata all'intensità della vita spirituale propria. Se prendete comunione spesso, magari è buona regola confessarsi per le grandi feste e una volta al mese; se si frequenta poco la chiesa, è canonicamente obbligo confessarsi prima di prendere l'Eucarestia. Prima della Confessione, occorre discernimento e preghiera per comprendere i propri errori, a cominciare dalle cadute sui dieci comandamenti.

RIFLETTERE SUI DIECI COMANDAMENTI

I
Amerai il Signore tuo Dio, e non adorerai nessun altro.

Credo in Dio? o nel Suo Vangelo? E nella Sua Chiesa? Sono certo che la mia religione sia la retta fede? Quando faccio il segno della Croce, sono sicuro di ciò che faccio? Faccio abbastanza per ottenere la Salvezza, o sono incostante nell'ascesi? Ho forse avuto contatti con l'occulto, mi sono recato presso messe nere, ho fatto la lettura dei tarocchi, delle carte e dell'astrologia? Mi sono affidato a fattucchiere o stregoni? Ho fatto forse violenza al mio vicino con la parola, l'azione o i comportamenti? Ho manipolato i deboli, sono stato superbo e arrogante? Ho dominato le conversazioni senza prestare orecchio ai miei fratelli? Mi sento per caso superiore o pari a Dio? Ho dedicato tempo alla preghiera e alla lettura delle scritture? ho ringraziato per la vita che conduco, ho reso grazie per i pasti e ciò che possiedo? Ho mormorato contro la Provvidenza o dubitato di Essa? Mi sono affidato a Dio oppure ho disperato della Salvezza e mi sono abbandonato alla disperazione? Credo in me stesso e nei miei talenti, al posto di rendere grazie a Dio per possederli? 

II
Non dirai il nome di Dio invano.

Ho violentato il nome di Dio con le bestemmie? Ho parlato di Dio senza glorificarlo? Ho mormorato contro la Fede, sproloquiando sulle realtà ultime? Ho offeso il clero e le sante istituzioni della Chiesa, senza che vi siano prove della loro iniquità? Ho giustificato me stesso dinnanzi alle mie colpe? mi sono confessato rettamente?

III
Ricordati di santificare le feste.

Ho partecipato alla Liturgia la domenica e per le grandi feste? E ai vespri e alle veglie? Frequento assiduamente la Chiesa? Assumo con frequenza costante la Divina Eucarestia? Mi interesso di letture spirituali? mi preoccupo di crescere nella Fede? Oppure mi sono recato a celebrazioni non-ortodosse? Ho per caso letto catechismi di altre religioni facendomi influenzare da esse? Prego abbastanza durante il giorno? Ho vestito abiti immodesti o indegni durante le celebrazioni? 

IV
Onora il padre e la madre

Ho rispettato i miei genitori naturali? Amo e rispetto i miei parenti nella carne, i miei superiori al lavoro e le mie guide spirituali? Prego per tutti loro? 

V
Non uccidere

Ho forse ucciso qualcuno? Ho voluto la morte di qualcuno? Ho gioito della dipartita di qualcuno? Ho richiesto o auspicato un aborto, oppure l'ho praticato? Ho riflettuto sul suicido? Ho fatto violenza fisica su qualcuno, l'ho torturato, picchiato, vituperato, stuprato? Ho tentato qualcuno in qualsiasi modo? sono stato crudele con le persone o con gli animali? Ho mostrato sadismo o ho rifiutato di aiutare qualcuno? Ho soccorso gli anziani e i deboli? 

VI
Non commettere adulterio

Ho commesso adulterio? Ho tradito la fiducia di mia moglie o del mio marito? Ho commesso abusi sessuali? Ho fornicato fuori dal matrimonio? Mi sono masturbato? Ho inquinato la mia mente con la pornografia o con immagini oscene? Ho commesso atti sessuali contro natura? Ho rotto i miei voti monastici o matrimoniali attraverso atti carnali? Ho tentato altri a rompere i loro voti? 

VII
Non rubare

Ho rubato? Ho preso oggetti d'altri senza restituirli a tempo debito? Ho distrutto o rovinato oggetti non miei? Ho aiutato i poveri e gli oppressi donando il superfluo? Ho aiutato la chiesa in difficoltà economiche? Ho compiuto tutti i miei doveri al lavoro? Ho speso soldi in attività inutili e dannose, in vizi quali il fumo, l'azzardo, l'alcol, la droga? 

VIII
Non dire falsa testimonianza

Ho mentito? ho dichiarato il falso in atti pubblici o privati? Ho speso il mio tempo in pettegolezzi, cattive chiacchiere, oppure ho incoraggiato altri a diffondere malelingue su qualcuno? Ho detto bugie a pro mio? 

IX
Non vorrai la donna d'altri

Sono stato invidioso delle compagne e compagni di altri? Sono scontento della mia consorte, o del mio consorte? Mi delizio delle separazioni degli altri, o auspico la mia? sono grato al Signore per le persone che affollano la mia vita, oppure no? Odio qualcuno? Sono stato eccessivamente competitivo? 

X
non desiderare la roba d'altri

Ho forse invidiato il mio vicino per i suoi beni e la sua ricchezza? Ho auspicato la sua rovina? Ho cercato di distruggere economicamente il mio prossimo? ho aiutato gli altri? sono stato vicino ai miei congiunti in difficoltà? sono avido e avaro? Ho tentato di fare il mio massimo per migliorare la mia posizione, senza rovinare nessun altro? Ho tentato qualcuno nel furto o ho incitato a compiere azioni economicamente peccaminose? 

COME POSSO RIMEDIARE AI MIEI PECCATI?

Riconciliati con chi hai offeso, fai l'elemosina,vesti gli ignudi, dai da mangiare e da bere a coloro che soffrono la fame, impegnati nella giustizia, digiuna, frequenta i servizi liturgici della Chiesa, prega per i vivi e per i morti, sii paziente e coltiva le virtù. 

Recati dal tuo padre spirituale o dal sacerdote della chiesa ortodossa che frequenti e domanda di poterti confessare: ricevi il Canone di preghiera o di digiuno e, dopo averlo eseguito, torna per l'assoluzione. 

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