Cristo, i cambiavalute e il tempio

Così giunsero a Gerusalemme. E Gesù, entrato nel tempio, cominciò a scacciare quelli che nel tempio vendevano e compravano e rovesciò le tavole dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombi.  E non permetteva ad alcuno di portare oggetti attraverso il tempio. E insegnava, dicendo loro: «Non è scritto: "La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le genti"? Voi, invece, ne avete fatto un covo di ladroni!».  Ora gli scribi e i capi dei sacerdoti, avendo udito queste cose, cercavano il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutta la folla ammirava il suo insegnamento.  E, quando fu sera, Gesù uscì fuori dalla città.

Vangelo secondo Marco, Mc 11:15-19

Questa scena è uno dei momenti più conosciuti della vita di Cristo, ma a volte viene la domanda: "perché?" Perché il Signore avrebbe dovuto imporsi con la forza, andando contro il comandamento dell'Amore di cui egli si è fatto maestro ed esempio vivente?

Occorre analizzare il passo con attenzione. In quel tempo, ogni ebreo doveva dare al tempio circa mezzo shekel (8 grammi di argento) al tempio qual decima, in monete. Al tempo di Cristo Signore, i giudei vivevano sotto l'egida dell'Impero Romano e quindi le monete, ovviamente, provenivano dalle zecche romane e avevano il viso dell'imperatore in carica quale effige. Gli ebrei consideravano sconveniente ed empio portare quindi l'oro e l'argento romani al tempio, perché, come sappiamo, i romani erano idolatri. Intorno al tempio sorsero quindi dei negozi di cambiavalute che si occupavano di prendere le monete romane e dare al popolo delle monete prive di effige imperiale, al fine di poterle portare al tempio. Vista l'importanza "etica" e politica di questa operazione, il loro ruolo pubblico divenne al tempo di Gesù davvero considerevole. 


La cacciata dei cambiavalute dal tempio

L'ufficio dei cambiavalute divenne, in poco tempo, un ruolo di soprusi e di usura. Gli atri del tempio divennero un mercato, dove non solo sedevano i cambiavalute, ma anche venditori d'animali (per i sacrifici) e altro genere di mercanzia legata alle attività cultuali. In particolare, poiché gli ebrei erano tenuti ad offrire al tempio con regolarità, i negozianti d'animali aumentavano sproporzionatamente i prezzi per guadagnare sui cittadini che non possedevano animali da portare tal tempio... e l'immagine stessa del tempio di Dio era infangata da questo comportamento. 

Il Signore Gesù Cristo allora decise di dare a tutti un esempio, quello che i santi Padri hanno poi chiamato il santo zelo per il Signore, e cacciò varie volte i mercanti dal tempio. Alle volte, servono azioni dure per mostrare la Verità: il Signore stesso ci comanda molte volte di non essere tiepidi... anche nei Vangeli di Giovanni e di Matteo viene menzionata la cacciata degli usurai dal tempio, ma in circostanze diverse. Questo fa presupporre che Cristo cacciò i cambiavalute non una, ma diverse volte. 

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