Il Giudizio cristiano (Arcivescovo Averkij di Jordanville)

Il sermone che presentiamo oggi è del memorabile arcivescovo Averkij (Taushev), nato il 1 novembre 1906 e addormentatosi il 13 aprile 1976. Questo estratto fa parte di un'opera più grande chiamata Il Cristiano nel mondo moderno (solo in russo).  Il vescovo emigrò quando era ancora ragazzo dalla  Russia alla Bulgaria a causa della rivoluzione socialista, paese nel quale diventò monaco e poi prete. Unitosi alla ROCOR, concluse i suoi giorni come arcivescovo di Jordanville, sede della famosa facoltà teologica

Una delle conseguenze piu importanti della presenza di Cristo sulla terra, della sua morte e resurrezione Gloria, e’ il perdono e la remissione dei peccati. Infatti, al primo giorno della resurrezione, il Signore ha soffiato sui suoi apostoli lo spirito. Negli Atti degli Apostoli troviamo I seguaci di Cristo che, infatti, promuovono il battesimo dei convertiti “per la remissione dei peccati” (Atti 2.38) E anche: 

Dio dunque, passando sopra i tempi dell'ignoranza, ora comanda agli uomini che tutti, in ogni luogo, si ravvedano, perché ha fissato un giorno, nel quale giudicherà il mondo con giustizia per mezzo dell'uomo ch'egli ha stabilito, e ne ha dato sicura prova a tutti, risuscitandolo dai morti. [Att 17:30-31]

Cosi come il potere di rimettere I peccati, il Signore ha dato ai suoi discepoli anche il potere di NON rimettere I peccati, a coloro che non sono veramente pentiti. Come veramente logica e’ questa realtà’ spirituale del vangelo, contrapposta al falso amore e al perdono incondizionato degli pseudocristiani moderni, che secondo alcuni si estende perfino ai nemici della Chiesa e di Dio! A questi predicatori dell’errore piace citare il versetto non giudicate per non essere giudicati [Matteo 7:1] ma si dimenticano di citare come il Signore termina quel discorso: non date le perle ai porci e le cose sante ai cani [Matt. 7:6.]. 

E chi sono I porci e I cani? Coloro che non accettano la verità del Vangelo e non comprendono il valore delle cose sacre. Le parole del Signore sul giudizio non ci impediscono di esporre una verità morale ne’ di difendere ciò  che e’ giusto. Difatti il Signore ci comanda perfino di giudicare:

 Se il tuo fratello commette una colpa, va' e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; 16 se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. 17 Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all'assemblea; e se non ascolterà neanche l'assemblea, sia per te come un pagano e un pubblicano.
[Matteo 18:15-17.]

Per I liberali pseudocristiani di oggi, q ueste parole sono totalmente imbarazzanti e incomprensibili. Difatti, il senso del loro agire puo essere sintetizzato nelle parole: "Io non ti chiederò di pentirti dei tuoi peccati, e tu fa altrettanto nei miei riguardi".

Non è questo un pervertire gli insegnamenti del Vangelo? Ovviamente, non tutti I giudizi sono sempre buoni. Ci sono condanne giuste e condanne ingiuste. Chi giudica sempre perde infatti la concezione di bene e di male e non e’ in grado di discernere piu correttamente.

Quante volte vediamo il Cristo giudicare duramente i malvagi del suo tempo: generazione malata e perversa! (Matt. 12:39), O gente perversa e senza fede, quanto dovrò sopportarvi? Per quanto tempo dovrò soffrirvi? (Matt. 17:17). Costantemente chiava i farisei stolti, ipocriti e serpenti (Matt. 15:7, 16:3, 6–12; e al capitolo 23); Una volta offese Erode chiamandolo "volpe" (Lc. 13:32). Vividamente il Signore caccia varie volte I mercanti dal tempio con parole dure e con la frusta, rovesciando i banchi del mercato (Gv 2, 14–17). E dopo il suo ingresso trionfale in Gerusalemme, si recò al tempio e disse: "hanno trasformato la casa di preghiera in una casa di ladri". (Matt. 21:12–13; Marco. 11:15-17; Lc. 19:45–46). Come era cattivo, bigotto e irascibile il nostro Signore! Questo dicono I cristiani liberali di oggi.

Eppure, per i suoi carnefici, il Cristo prega il Padre dicendo” perdonali che non sanno quel che fanno. (Luca 23:34). Il Signore giudicava rettamente, perchè era umile di cuore. Questo è il criterio che dobbiamo seguire per I nostri giudizi. Condannare il peccato. Amare la verità  e la rettitudine. Gli Apostoli stessi hanno seguito l’insegnamento del Salvatore, condannando sempre l’ingiustizia e la malvagità. Esemplare l'episodio di Anania:

Un uomo di nome Anania con la moglie Saffira vendette un suo podere e, tenuta per sé una parte dell'importo d'accordo con la moglie, consegnò l'altra parte deponendola ai piedi degli apostoli. Ma Pietro gli disse: «Anania, perché mai satana si è così impossessato del tuo cuore che tu hai mentito allo Spirito Santo e ti sei trattenuto parte del prezzo del terreno? Prima di venderlo, non era forse tua proprietà e, anche venduto, il ricavato non era sempre a tua disposizione? Perché hai pensato in cuor tuo a quest'azione? Tu non hai mentito agli uomini, ma a Dio». All'udire queste parole, Anania cadde a terra e spirò. E un timore grande prese tutti quelli che ascoltavano. Si alzarono allora i più giovani e, avvoltolo in un lenzuolo, lo portarono fuori e lo seppellirono. Avvenne poi che, circa tre ore più tardi, entrò anche sua moglie, ignara dell'accaduto. Pietro le chiese: «Dimmi: avete venduto il campo a tal prezzo?». Ed essa: «Sì, a tanto». Allora Pietro le disse: «Perché vi siete accordati per tentare lo Spirito del Signore? Ecco qui alla porta i passi di coloro che hanno seppellito tuo marito e porteranno via anche te».  D'improvviso cadde ai piedi di Pietro e spirò. Quando i giovani entrarono, la trovarono morta e, portatala fuori, la seppellirono accanto a suo marito. E un grande timore si diffuse in tutta la Chiesa e in quanti venivano a sapere queste cose. [Atti 5:1-11]

Ma non solo.  Pietro che caccia Simon Mago è chiaramente un giudizio volto a difendere la purezza della Chiesa, ed è, di fatto, il primo anatema.   

Quando Simone Mago vide che lo Spirito Santo veniva dato quando gli apostoli posavano le mani su qualcuno, offrì del denaro agli apostoli, dicendo: «Date anche a me questo potere, in modo che quelli sui quali poserò le mani ricevano lo Spirito Santo». Ma Pietro rispose: «Vai al diavolo, tu e i tuoi soldi, se hai pensato che il dono di Dio si possa comprare col denaro! Tu non hai parte di sorta in tutto questo, perché la tua coscienza non è a posto davanti al Signore. Pentiti di questa malvagità e prega! Forse Dio può ancora perdonare i tuoi cattivi pensieri. Perché vedo che il tuo cuore è pieno di gelosia e di peccato». [Atti 8:18–23]

Il vero cristianesimo non fa patti con il male. Ricordiamo ancora infatti le parole dell’Apostolo Paolo:

 Non lasciatevi legare al giogo estraneo degli infedeli. Quale rapporto infatti ci può essere tra la giustizia e l'iniquità, o quale unione tra la luce e le tenebre?  Quale intesa tra Cristo e Beliar, o quale collaborazione tra un fedele e un infedele? 1Quale accordo tra il tempio di Dio e gli idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente. [2 Cor. 6:14-16]

In questi tempi tremendi, dobbiamo lottare per salvare la Chiesa e la patria dai loro distruttori. Che non ci venga imputato di aver peccato di tiepidezza, e che quindi il mondo Cristiano sia caduto a causa della nostra indifferenza.

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