La Caduta di Adamo ed Eva

Adamo ed Eva, peccando, ci hanno portato nel mondo. Ebbene si, noi siamo extraterrestri, siamo esuli in questa Terra perché ci siamo ritrovati qui dall’Eden a causa della caduta dei nostri protogenitori. Buttati fuori dal Paradiso terrestre, Adamo ed Eva e tutti gli esseri umani si ritrovano in questo mondo, nel quale abbondano il dolore e il peccato, I quali sono uno causa dell’altro.

Come cantiamo magnificamente nelle nostre chiese, alla seconda stichira al Vespro vigilare della Domenica dei Protogenitori, ecco la condizione dell’umanità  decaduta:

Me infelice, sono stato spogliato della
tunica intessuta da Dio, perché ho
disubbidito, Signore, al tuo divino
precetto, per suggerimento del nemico; e
ora sono cinto di foglie di fico e di tuniche
di pelle: sono condannato a mangiare con
sudore pane di fatica, e la terra è stata
maledetta perché mi produca spine e triboli.

Sembra che siamo perduti, che siamo chiamati alla sofferenza pura e semplice, senza scampo. Eppure, in tutto questo, abbiamo una bella notizia. Il Cristo può salvarci.

Ma Tu che negli ultimi tempi dalla
Vergine ti sei incarnato, richiamami, e
fammi di nuovo entrare nel paradiso…

Il Teantropo, il Dio Incarnato, Gesù Cristo, e’ venuto per salvarci dalla nostra condizione: cosi come Adamo si vestì di foglie, che simboleggiano la caducità della sua condizione, cosi il Cristiano si è vestito del battesimo e intraprende il lungo cammino di emulazione del Cristo il quale, assumendo su di se’ tutti I peccati dell’umanità, si e’ sacrificato sulla Croce per la nostra salvezza. Noi, battezzati nella Sua morte, siamo partecipi della sua Resurrezione (cfr. Romani 6:3-4).


La cacciata dal paradiso terrestre

Il Cristianesimo non è la religione della morte e del dolore, ma è la religione della vita. Non stupisce che I santi Padri hanno istituito l’inizio del digiuno di purificazione appresso alla Primavera, per ricordarci come anche noi partecipiamo della rinascita della Natura restaurata dal Signore, ma solo se ci vestiamo del pentimento e se, come I fiori, rigogliosi porteremo frutto.

Può essere ovvio oppure no, ma il mondo che vediamo oggi è il risultato della nostra indifferenza. Indifferenza alla venuta del Salvatore il quale e’ venuto a restaurare la natura umana e ad elevarla, non solo recuperando la possibilità adamitica, ma addirittura portandola ad una nuova vetta spirituale, ancora più alta. Non più il paradiso terrestre, ma il paradiso celeste, la comunione perfetta con Dio. Questo è il nostro destino: Cieli Nuovi e Terra Nuova, in una trasfigurazione universale. Il nostro destino è accettare quella chiamata che Dio fece ad Adamo ed Eva, ma che non hanno potuto portare a compimento.

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