La tradizione di seppellire i vescovi sul trono

Quando nel 2012 mori' papa Shenuda III della Chiesa Copta, secondo gli antichi costumi fu deposto sulla sua cattedra da addormentato, per celebrare il funerale nella cattedrale di san Marco. Molti furono i commenti, anche pesanti, che condannavano quell'atto di fede popolare. Ma pochi sanno che anche fra gli ortodossi e non solo fra i copti, fino a pochi decenni fa, si seguiva questa stessa usanza. 



San Simone di Tessalonica (+1429) nel suo libro Dialogo in Cristo descrive il rito del funerale per il vescovo con questa pratica, e cita che viene fatta sin dal tempo di san Giovanni Crisostomo e di san Pietro di Alessandria nel IV secolo, che furono posti a sedere anche da defunti sui troni, per dare loro l'ultimo saluto. Secondo la tradizione rituale, il vescovo viene posto in chiesa per tre giorni sul suo trono, rivestito di tutti i suoi paramenti e della mitria, con una lunga candela alla sua destra. Si celebrano davanti a lui parastasi, panichide e salterio fino al terzo giorno dalla morte, quando viene celebrato il funerale e poi sepolto. In alcune localita', per esempio in Romania, e' d'uso che nella mano destra del presule defunto sia posto un Vangelo cosi che i fedeli possano baciarlo quando vanno al funerale. 

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Per la citazione, vedi: Simeone di Tessalonica, Dialogo in Cristo, PG 155:33-696. 

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