I Re Magi e la Stella

Il termine magi indica tre figure bibliche: Melchiorre, Baldassarre e Gaspare. Alle volte, vengono anche chiamati "re magi". La Chiesa Ortodossa insegna che questi tre individui erano tre grandi sacerdoti della religione persiana, il culto monoteistico iniziato dal riformatore spirituale Zoroastro. Alcune profezie di questa figura religiosa ponevano il popolo persiano nell'attesa del Salvatore, che si sarebbe palesato con una stella di particolare intensità che avrebbe percorso i cieli. E quindi, quando la Stella che manifestò la nascita del Salvatore Gesù Cristo si palesò nel Cielo, i magi la seguirono e adorarono il Signore Dio in spirito di verità, e videro la loro profezia compiersi. 

Non dobbiamo ritenere tuttavia che questo possa in qualche modo giustificare l'astrologia. San Teofilatto patriarca di Bulgaria (+840) scrive su questo preciso fatto: I magi furono chiamati da Dio secondo un metodo che essi potevano comprendere. [1] Il metodo utilizzato dalla Provvidenza per manifestare la regalità del Figlio di Dio e quindi i pii sacerdoti di Zoroastro compirono quel grande gesto che in realtà spettava al popolo d'Israele, riconoscere il loro vero Re, il Salvatore Dio. I magi vennero e offrirono i loro doni: oro, incenso e mirra, i doni che si portano ai sovrani e al tempio per adorare Dio. In questo modo si è compiuta, in un certo senso, l'ultima offerta della Vecchia Alleanza e si è compiuta la prima della Nuova Alleanza, un'adorazione di lode e non un sacrificio di carne. I re magi infatti si prostrarono dinnanzi a Cristo e lo riverirono, dopodiché se ne tornarono alla loro patria, portando con sé anche la Cintura della Vergine. 


I santi magi raffigurati fra i mosaici di sant'Apollinare in Ravenna, VI secolo.

In tutto questo, la premonizione degli antichi astrologi che per grazia divina furono ispirati ad attendere l'incarnazione del Verbo non ha nulla a che vedere con la pratica dell'oroscopo o la credenza in un "destino ineluttabile", idea che sconvolge completamente il senso della vita cristiana. Dice san Gregorio Magno sull'importanza del libero arbitrio:

Spero che i nostri fedeli non credano mai nel fato. C'è difatti un eretico (Priscilliano, ndr) il quale insegna che ogni persona è soggetta al destino degli astri. A supporto della sua menzogna egli dice che la stella di Betlemme indicò la nascita secondo carne del Salvatore. Gli eretici insegnano che la stella portava il suo destino. Ma riflettiamo sull'Evangelo: Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. [Matteo 2:9] E' dunque chiaro come il Bambino non fosse affatto il destino della Stella, quanto la Stella umile strumento rivelatore. Perché difatti solo il Creatore, che ha creato gli uomini, è l'unica fonte della vita e governa tutto. Gli uomini non furono fatti per essere assoggettati alle stelle, ma piuttosto le stelle furono fatte per godimento dell'Uomo. [2]

San Giovanni Crisostomo invece spiega come i Magi furono toccati dalla grazia di comprendere per primi come il vecchio mondo fosse finito, e fosse iniziata una nuova era nei rapporti fra Uomo e Dio:

I Magi compresero che la venuta del Cristo era la fine della loro arte profana e della magia, mentre i giudei non accettarono che l'Autore della Legge volesse abolire proprio quei sacrifici e quelle prescrizioni che aveva dato, e in cambio di accettare il mistero dei divini sacramenti [3]. 

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NOTE

1) Teofilatto di Bulgaria, PG 123:61

2) Gregorio Magno, Omelia 10 sui Magi, PL 74:1110. 

3) Giovanni Crisostomo, Omelia per la Teofania. Dalla raccolta di Omelie sul Vangelo di Matteo

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