Vita matrimoniale e ascetismo

Il più grande interprete, a mio avviso, della visione ortodossa del matrimonio è san Giovanni Crisostomo (+407) il quale nel libro Il Matrimonio Cristiano - da noi tradotto con Unità delle Nozze -  espone in una aulica enfasi il cuore della vita matrimoniale, l'ascetismo vissuto in due. O meglio, due persone che si fanno una sola carne. Nella visione ortodossa il Sacro Matrimonio è un Mistero che unisce un uomo e una donna spiritualmente in un vincolo di amore, carità, affetto e pace. Questo dono divino antico quanto l'uomo stesso è perpetuato dalla Chiesa che insegna tuttavia delle regole agli sposi affinché possano pienamente vivere questo sacramento meraviglioso. 

In particolare, sappiamo che c'è una gerarchia valoriale nel Cristianesimo Ortodosso e si ha spesso la brutta impressione che gli ortodossi vogliano un matrimonio in cui l'uomo comanda e la donna, zitta e muta, obbedisce. Ben diverse sono le parole con cui il Crisostomo, in una sua omelia, traccia il profilo della coppia ortodossa:

Quando parliamo della moglie che obbedisce al marito, normalmente pensiamo all'obbedienza in termini militari o politici: il marito dà ordini e la moglie obbedisce. Ma mentre questo tipo di obbedienza può essere appropriato nell'esercito, è ridicolo nell'intima relazione del matrimonio. La moglie obbediente non aspetta gli ordini. Piuttosto, cerca di discernere i bisogni e i sentimenti di suo marito e risponde innamorata. Quando vede suo marito stanco, lo incoraggia a riposare; quando lo vede agitato, lo calma; quando è malato, lei lo sostiene e lo conforta; quando è felice ed euforico, condivide la sua gioia. Tuttavia tale obbedienza non dovrebbe essere limitata alla moglie; il marito dovrebbe essere obbediente allo stesso modo. Quando è stanca, dovrebbe sollevarla dal suo lavoro; quando è triste, dovrebbe amarla, tenendola delicatamente tra le sue braccia; quando è piena di allegria, dovrebbe anche condividere la sua allegria. Pertanto, un buon matrimonio non dipende dal fatto che uno obbedisca all'altro, ma che entrambi si obbediscano reciprocamente nell'amore. [1]



Una coppia ortodossa durante la celebrazione delle Nozze.

I dolori e le difficoltà della vita presente sono molto pesanti. Gli sposi condividono i pesi dell'economia domestica, le difficoltà dell'allevamento dei figli, e le pratiche religiose. L'ascetismo dei genitori si manifesta assolutamente nella pietà familiare, quando insegnano ai figli come amare Dio e come comprendere le preghiere, la Scrittura, i dogmi della Chiesa. L'ascetismo familiare si misura nell'ordine con cui la famiglia vive. Le persone sposate hanno una mole di lavoro spirituale molto densa, come abbiamo visto. Ma c'è ancora molto di più. Una casa disordinata, una casa dove non ci sono orari nè regole, è una casa basata sulla sabbia. La famiglia è, alla fine, una scuola d'amore e di armonia. Sia per i genitori che per i figli, entrambi imparano la delicatezza, la condivisione, il perfezionamento di sé e dei propri carismi, e questo è il culmine della vita matrimoniale e familiare, l'ottenimento della virtù e della corona della vita eterna, quella corona spirituale che simbolicamente ci è stata poggiata sul capo al momento del grande Mistero del Matrimonio.

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NOTE E FONTI

1) Giovanni Crisostomo, Omelia 20 sugli Efesini, da From Nicene and Post-Nicene Fathers, First Series, Vol. 13. Edited by Philip Schaff. (Buffalo, NY: Christian Literature Publishing Co., 1889.)

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