Esortazioni per la preghiera personale (Sant'Ignazio Branchaninov)

Sant'Ignazio Brianchaninov (+1867) fu un vescovo russo e un asceta venerato ormai in tutto il mondo, e sebbene non ebbe mai una educazione religiosa formale (aveva studiato all'Istituto Tecnico di Pietroburgo) scrisse trattati spirituali di grande valore,  dimostrando che la Grazia dello Spirito Santo rende sapiente più che tutti i libri del mondo. Proponiamo di seguito le sue esortazioni per la preghiera personale, in particolar modo dirette ai monaci, ma utili per tutti i cristiani ortodossi. 

Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. [Matteo 6:6]

Il Signore ci insegna a pregare spesso e nella solitudine, e ci diede esempio molte volte nella sua vita, quando disse che non aveva un luogo dove posare il capo, preferendo spazi impervi e montagne torride. Poco prima della Sua Passione, il Signore si ritirò a pregare nel giardino del Getsemani, dove il suo dolore lo portò a sudare sangue, il quale bagnò copioso quella terra. Il Giardino del Getsemani era un luogo ombroso, con alberi d'olivo plurisecolari, i quali offrivano ai suoi avventori una certa ombra, acuita ancor di più dalla profonda notte palestinese. I discepoli del Signore erano lontani, addormentati, e il traditore con la folla di armati trovò il Redentore solamente perché sapeva bene dove il Cristo si ritirava a pregare. Il Signore amava pregare di notte, quando nessuno può distrarti, e l'oscurità non lascia spazio all'immaginazione. [...] La Regola della preghiera è una antologia di preghiere composte dai Santi Padri divinamente ispirati per diverse circostanze. L'obiettivo delle preghiere è quello di generare nell'anima un certo tipo di stato e di agevolare il dialogo e la lode di Dio. 

Al mattino abbiamo le preghiere del risveglio, e la sera quelle prima di dormire. Per la preparazione alla comunione esiste un canone specifico di preghiera. I monaci hanno la loro Regola e spesso leggono diversi catismi del salterio al giorno, leggono diverse pericopi bibliche e  compiono molte prostrazioni, e questo insieme di pratiche ascetiche è chiamato la Regola di Preghiera. La Regola, la Regola! Questa sì che forma l'anima ad adorare Dio in "spirito di verità" (Giovanni 4:23), indirizzandoci verso il santo patto; difatti, una anima abbandonata e senza una regola non potrà mai trovare il modo giusto di pregare. La preghiera stabilizza lo spirito, dispone i moti del cuore verso l'intelligenza spirituale e instilla nell'animo la penitenza, l'umiltà e sconfigge gli stati peccaminosi della vanità e della lussuria. La preghiera insegna l'introspezione, il retto giudizio e la pietà. La preghiera fortifica l'anima nell'attendere il Signore Misericordioso, donandoci la pace del Cristo. 

Le preghiere del Mattino illuminano infatti la giornata così come i raggi del sole, lasciando nell'anima l'aspirazione di godere della Luce divina nella contemplazione spirituale emanata dal Sole di Giustizia, il Cristo Dio.

Le preghiere della Sera ci ricordano come è veloce la vita dell'uomo sulla Terra, e come presto saremo sommersi nelle tenebre perenni del buio della tomba. Queste suppliche muovono l'animo nel ricordo della morte e nella ricerca della confessione e della penitenza. 

L'Acatisto al Gesù Dolcissimo ci prepara alla preghiera del Cuore, la sola vera consolazione per coloro che vivono nelle asprezze della lotta spirituale, per coloro che ricercano la perfezione oltre le parole vane e l'abbondanza dei desideri voluttuosi che circondano l'umanità. L'Acatisto ci riporta ad uno stato infantile, perfetto per seminare la preghiera. L'Acatisto alla Deipara glorifica l'incarnazione divina e la maternità della Vergine, la più beata fra le donne (cfr. Luca 1:48). Molti sono gli effetti benefici di questo acatisto sulla psiche e nella vita delle persone, irradiate dalla luce del Verbo incarnato.

Nel silenzio della loro cella, molti monaci hanno questa regola notturna di preghiera, accompagnando la preghiera del cuore agli acatisti e alle prosternazioni, alla recita del Vangelo e alla lettura della Bibbia, concentrando tutti i loro sforzi e la loro mente nella lode al Signore. E' bene prima di iniziare a pregare di compiere alcune prostrazioni, per condurre l'anima e il corpo verso il necessario pentimento: quando il Signore Gesù pregava, anche Lui si metteva in ginocchio; non puoi essere così negligente da non imitarlo. Quando preghi, non affaccendarti per finire presto né taglia alcunché, ma prenditi il tuo tempo. E' preferibile, come disse un grande monaco, avere una regola di preghiera breve ma strettamente osservata che una regola lunga,ma abbandonata dopo poco tempo (St. Mathoi, nel Paterikon Alfabetico). Infatti quando una persona, troppo affaticata da una regola onerosa, smette di pregare, il dubbio e l'inettitudine spirituale la invadono e ne prendono possesso. E così questa persona, abbandonata a mille passioni, cade e pecca. 

Mantieni dunque l'animo nella preghiera e osserva con zelo le preghiere della tua Regola, affinché possa salvarti. Sottometti la tua volontà e il tuo tempo libero a Cristo, affinché non perda tempo nei peccati. 

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TRATTO DA

Bishop Ignaty Brianchaninov, translated from Sochineniya (Works), Vol. 2, Ascetic Exercises, St. Petersburg, 1865, pp. 181-191. Pubblicato in inglese su Pravoslavie.ru

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