Il Rito della Santissima - detto anche "Panaghia"


Questo rito di origine antichissima aveva luogo prima del pranzo, nei monasteri, e viene ancora praticato con una certa frequenza al Monte Athos e nei maggiori monasteri del mondo ortodosso. Il nome "panaghia", dal greco, significa "Santissima" ed è rivolto alla Trinità, simboleggiata da un pane di forma triangolare; altri dicono che derivi dal fatto che si invoca la Madre di Dio al momento dell'elevazione del pane stesso. Oggidì, il servizio divino della Santissima si offre nelle grandi dodici feste dell'anno liturgico e il giorno della dedicazione della chiesa. Se si vuole, si può celebrare di domenica.


Il rito della Panaghia per la festa del Natale alla chiesa di san Nicola a Milano

Il rito si svolge nel refettorio del monastero, con il sacerdote che indossa il rason e l'epitrachilio. Dopo aver celebrato la divina liturgia, i monaci si recano al refettorio nel loro posto consueto, e preparano un tavolino nel centro del refettorio stesso, sul quale si trovano una icona della Santissima Trinità, una della Vergine Deipara, e il pane detto Panaghia, posto su un piatto piano prezioso: dinnanzi all'icona vi è una candela accesa. Il coro inizia cantando il tropario della festa o del santo del giorno, dopodiché il sacerdote dà la piccola benedizione: Benedetto il nostro Dio... e il lettore, dopo aver detto Amen, continua:
L. Benedetto Iddio che ci ha saturati con i suoi beni terreni: non lasciarci, o Buono, senza i tuoi doni celesti, perché sei venuto fra i tuoi servi, o Salvatore, portando loro la pace. Dopodiché: Gloria a Te, o Signore. Gloria a Te, Re immortale. Gloria a Te, o Santo... Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. Poi per tre volte: Kyrie eleison. E infine: padre, benedici.
Il sacerdote dice, inchinandosi a tutti: Abbiate pietà di me peccatore e beneditemi, padri santi.
E tutti rispondono: che Dio ti perdoni e ti salvi.
Il sacerdote si volta verso la panaghia, la prende con entrambe le mani, e la alza un poco, dicendo:
S. Grande è il Nome.
E l'Abate, con tutta la congregazione, risponde: della santissima Trinità. Dopodiché il sacerdote con il pane si rivolge icona della Vergine, dicendo:
S. Santissima Madre di Dio, salvaci. E fa un segno di croce col pane.
Il coro risponde: Per le sue preghiere salvaci, o Dio. Il Lettore recita poi il tropario alla Vergine:
L. Benedetta sei tu fra tutte le generazioni, o Vergine, perché in te il Cristo Dio ha voluto incarnarsi. Benedetti siamo anche noi che ti abbiamo come avvocata giorno e notte. Per questo ti lodiamo dicendo: benedetta sei tu, o Piena di Grazia, il Signore è con te.
E, alla conclusione, si canta: Degno e giusto è dirti beata, / Madre di Dio sempre beata, / Madre del nostro Signore: / più venerabile dei cherubini e senza confronto più gloriosa dei serafini, / in modo immacolato hai partorito il Verbo Dio, / o realmente Madre di Dio, / noi ti magnifichiamo.
Nel giorno di Pasqua e nella Settimana Luminosa, si canta il tropario di Pasqua: Cristo è risorto dai morti.... Poi dopo i tropari continua
S. Santissima Madre di Dio, prega per noi.
Ancora una volta il Lettore dice: Per le sue preghiere salvaci, o Dio.
S. Il Signore Dio ha dato nutrimento a coloro che lo temono e la sua giustizia rimane nei secoli.
Il Lettore recita velocemente il salmo 121:
L. Amen. Quale gioia, quando mi dissero: Andremo alla casa del Signore. E ora i nostri piedi si fermano alle tue porte, Gerusalemme! Gerusalemme è costruita come città salda e compatta. Là salgono insieme le tribù, le tribù del Signore, secondo la legge di Israele, per lodare il nome del Signore. Là sono posti i seggi del giudizio, i seggi della casa di Davide. Domandate pace per Gerusalemme: sia pace a coloro che ti amano, sia pace sulle tue mura, sicurezza nei tuoi baluardi. Per i miei fratelli e i miei amici io dirò: Su di te sia pace!. Per la casa del Signore nostro Dio, chiederò per te il bene.
Dopodiché recita anche Trisagio, Santissima Trinità, Padre nostro, e il sacerdote, alla sua conclusione:
S. Per le preghiere dei nostri Santi Padri, Signore Gesù Cristo Dio nostro, abbi pietà di noi e salvaci.
L. Amen. Il sacerdote, suonando la campanella una volta, dice:
S. Gloria a Te, Dio nostro, gloria a Te!
L. Speranza nostra, gloria a Te!
Il sacerdote poi con pia devozione recita la litania per il benessere del mondo:
S. Il Signore Iddio abbia pietà del nostro vescovo N. e di tutto il clero della nostra santa Chiesa.
L. Iddio lo salvi e abbia pietà di loro.
S. Il Signore Iddio abbia pietà del nostro Abate (Badessa) N. e di tutti i fratelli (tutte le sorelle) di questo santo monastero.
L. Iddio lo salvi e abbia pietà di loro.
S. Il Signore Iddio abbia pietà di coloro che servono questo santo monastero e di coloro che conducono offerte e che visitano questo santo monastero.
L. Iddio li salvi e abbia pietà di loro.
S. Il Signore Iddio abbia pietà dei benefattori di questa comunità e di tutti coloro che si sono addormentati nella speranza della vita eterna, padri e fratelli nostri.
L. Eterna memoria.
S. Per le preghiere della Santissima e sempre venerata Madre di Dio, insieme con le preghiere di tutti i santi, il Signore nostro Gesù Cristo ci salvi, lui che è buono e Filantropo.
L. Amen.
Il sacerdote porta la panaghia davanti ai monaci e ai presenti, in modo che tutti possano baciarla e prenderne un pezzo. Dopo che tutti ne hanno gustato, si procede con la benedizione della mensa e col pranzo.

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