Il simbolismo del rito di Pasqua (san Filarete di Mosca)

Cristo è risorto!

Presentiamo oggi un sermone del metropolita Filarete di Mosca (+1867) per la grandiosa festa della Resurrezione del Signore nostro Gesù Cristo, nel quale spiega con dettaglio tutti i simboli e le allegorie della celebrazione della Veglia di Pasqua.

Già alcune ore sono passate dalla nostra festa delle feste, la meravigliosa Pasqua. Riusciamo forse a comprendere davvero il significato di tutto nei primi minuti di questa festività? Torniamo indietro con la memoria a ieri notte, prima della luce di questo giorno. Cerchiamo, come Chiesa, di festeggiare nell'attimo di tempo più vicino possibile all'evento: l'esatto momento della Resurrezione del Signore non ci è stato reso noto. Sappiamo che le Mirofore arrivarono al sepolcro all'alba, e questo era già spalancato, la pietra era stata divelta, l'Angelo già era lì ad attenderle. Prima di iniziare la celebrazione, cantiamo tre volte l'inno alla sepoltura di Cristo, per ricordarci della sua morte degli eventi appena conclusi. 

Iniziamo a cantare l'inno angelico dall'altare velato, e poi si propaga in chiesa. Perchè? per ricordare come gli angeli dentro il sepolcro per primi videro il Miracolo dei miracoli e lodarono il Signore, e come questo gioioso evento si spanse poi alle Mirofore e agli Apostoli e, tramite loro, a tutto il mondo. Noi usciamo in processione ricordando come le folle di profeti, uomini giusti e filosofi dell'Antica Legge sono usciti dall'Ade dietro al Cristo trionfante, in compagnia di Angeli i quali cantavano Dossologie di grazie, risalendo fino in Paradiso. Riceviamo la luce così come la ricevettero quegli uomini prima dell'Incarnazione quando ricevettero la visita di Cristo nell'inferno, e ne furono illuminati. 


La Veglia notturna alla cattedrale della Dormizione di Sofia (Bulgaria)

Non vedi l'unità della Chiesa terrena e di quella celeste, una completando l'altra? Noi sostiamo dinnanzi alle porte chiuse della chiesa così come le schiere dei giusti sostavano dinnanzi ai cancelli del Paradiso, attendendo d'esser ricevuti. Le candele che teniamo accese nelle nostre mani simboleggiano le lampade delle vergini sagge, pronte ad entrare nella camera nuziale dello Sposo celeste. Siamo adesso parte di Cristo, come ci ricorda l'apostolo Paolo:

O non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Se infatti siamo stati completamente uniti a lui con una morte simile alla sua, lo saremo anche con la sua risurrezione. [Romani 6:3-5]

Ricordiamoci anche che la nostra Quaresima è prendere parte delle sofferenze di Cristo, specialmente la Settimana Santa, e la Pasqua è il culmine di questa esperienza redentrice:

E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se veramente partecipiamo alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria. [Romani 8:17]
E' facile celebrare con gli Angeli, adesso: ma chi non mantiene questa luce dentro di sé e non coltiva la virtù non potrà entrare nella camera nuziale gloriosa del Paradiso. Non lasciatevi travolgere dai festeggiamenti lascivi e privi di spirito. 

Concedici, o Dio, di magnificarti con cuore puro. Amen. 

--------------------------------------------------------------
TRATTO DA

Orthodox Life vol. 51, no. 2, Mar-Apr 2001, pp. 2-6.

Commenti