La Festa della Madre di Dio "Fonte Vivificante" nella tradizione ortodossa

Cristo è risorto!

Siamo dunque giunti al Venerdì della Settimana Luminosa, quando la tradizione greca ci reca una bellissima festa che narra di un miracolo mariano nei sobborghi di Costantinopoli. Parliamo della Fonte Vivificante della Chiesa delle Blachernae, oggi parte della città di Istambul. 



La fonte vivificante delle Blachernae, a Istambul. Ancora oggi la sua acqua purificante zampilla nella fonte originale

Il miracolo è datato 4 aprile 450 d.C., secondo le cronache dello storico medievale  Nikephoros Kallistos Xanthopoulos (+1320), quando il non ancora imperatore Leone I diede da bere ad un cieco che chiedeva dell'acqua, utilizzando una fonte locale, ispirato dalla voce che Leone riconobbe essere quella della Madre di Dio. Dopo aver cosparso dell'acqua e del fango dalla fonte sugli occhi del cieco, questi riacquistò la vista. La Madre di Dio domandò di costruire una basilica in suo onore sul sito della fonte, quando Leone sarà diventato imperatore. La promessa ebbe seguito e il soldato Leone Marcello divenne imperatore, e costruì la chiesa che porta il nome di Santa Maria alle Blachernae, presso la Porta Aurea della città. Fu luogo di moltissimi miracoli e l'acqua sgorga ancora oggi dalla fonte come millecinquecento anni fa. 


L'icona della Festa

Gli storici Procopio (+565) e Cedreno (+1060 circa) ci informano che il pio imperatore Giustiniano fece ampliare la chiesa con i materiali in eccesso a seguito del completamento della Basilica di Santa Sofia. Il rito di santificazione dell'acqua che abbiamo oggi deriva dall'uso della chiesa delle Blachernae, giusto per ricordare quanto importante fosse questo santuario per i fedeli di tutto l'Impero, che accorrevano qui a chiedere guarigione e perdono dei peccati. Dopo la conquista turca della città la chiesa fu rasa al suolo ma lo storico umanista Pietro Gellio nel 1547 riporta che, sebbene la basilica non esista più, la fonte continua a dare acqua. Il 2 febbraio 1835 il patriarca ecumenico Costanzo II riconsacrò una cappella presso la Fonte, alla cui consacrazione parteciparono una moltitudine di fedeli e ben dodici vescovi. 

La tradizione liturgica riserva a questa festa una speciale cura, con tropari e inni propri, da unire a quelli pasquali della Settimana Luminosa. Dopo la divina liturgia, è costume benedire l'acqua col rito della piccola aghiasma e, se in prossimità di una fonte, di benedire anche quella. Il tropario e il contacio furono composti nel IX secolo da san Giuseppe l'Innografo.  Il miracolo della Fonte è uno dei moltissimi miracoli che mostrano la continua cura e premura della Vergine Maria per i fedeli cristiani ortodossi, fervida avvocata di tutti noi.  

Tropario in tono III

O Fonte di Vita vivificante, Tu che hai partorito la Rugiada che è nell'essenza incomprensibile, o Vergine Sposa, Tu che per noi hai dato vita al nettare della gioia eterna, come sorgente dalla tua fonte benedetta, in flussi potenti e senza fine, per la quale tutti con letizia cantiamo: gioisci, Tu che sei per gli Uomini la Fonte della Vita. 

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