I santi apostoli Pietro e Paolo (s. Gregorio Palamas)

Presentiamo in traduzione dal sito Pravoslavie.ru alcuni estratti del sermone di san Gregorio Palamas (+1359) arcivescovo di Tessalonica


I santi Pietro e Paolo attorno al Cristo Pantocratore regnante, dalla Cappella Palatina di Palermo

Le feste dei santi sono da sempre occasione per celebrare con letizia e gaudio da parte della citta' o della nazione, da parte del popolo e dei governanti, come dice Salomone: la memoria del giusto e' preservata (Proverbi 10:7) e anche quando il giusto viene esaltato, il popolo gioisce (Proverbi 29:2). Quando una lampada viene accesa di notte, coloro che ne ricevono la luce sono gioiosi e allegri per il servizio che inizia [1]. Allo stesso modo sono occasione di felicita' le commemorazioni dei santi, memoria della loro buona battaglia, e della loro fine pacifica e vittoriosa, per la purezza della vita da loro vissuta, piena della grazia divina, come una torcia che illumina la via in mezzo a noi. I frutti dei santi non glorificano solamente Dio, ma sono teofori anche per noi che ne godiamo nelle nostre anime. Le vite dei santi sono incentivi per emularli nella lotta ascetica e come modello di vita per tutti.

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Ed ecco perche' offriamo inni e suppliche ai gloriosi Apostoli Pietro e Paolo, principi del Circolo Apostolico, perche' sono state e sono guide sicure per tutti i cristiani: per gli stessi altri apostoli, per i vescovi, martiri, confessori, vergini, e per tutti i beati di ogni tempo. Come maestri supremi e capi eterni, sono coloro che tracciano le linee per una vita spirituale e per la virtu', e insegnano come astri luminosi a tenere accesa la parola di vita (cfr. Filippesi 2:15-16). Lo splendore della loro santita' rifulge oltre gli astri del cielo e brilla come gli Eccelsi, nei quali sempre lodano il nome di Dio e la sua gloria ineffabile. Non solo col loro esempio essi traggono gli uomini fuori dalle tenebre, ma essi stessi li illuminano con la loro luce, frutto della Luce incorruttibile e perfetta, insegnando a tutti come splendere al pari del sole (cfr. Matteo 13:43). Entrambi, con la grazia del Creatore, sono giunti al medesimo grado di perfezione. 

Il primo [Pietro], che fu traditore, fu ricondotto dal pentimento al circolo degli Apostoli e a divenirne prima guida. Lo stesso Cristo infatti aveva detto: Tu sei Pietro e su questa pietra edifichero' la mia Chiesa (Matteo 16:18). Cosi come ebbe tentato Adamo, il tentatore si avvicino' anche a Pietro dopo aver udito queste parole, e vi riusci', montando superbia nello spirito dell'Apostolo, il quale contraddisse Cristo quando questi disse: voi tutti sarete scandalizzati a causa mia (Matteo 26:31) affermando che lui non si sarebbe scandalizzato. Non solo, ma cadde ancora quando rifiuto' Cristo al momento del suo arresto, negando di essere uno dei Dodici. Ma il peccato fu rimpiazzato da grande penitenza, e fu presto risollevato dalla sua condizione. [...] Cristo chiede a Pietro se lo ama per tre volte, ordinandogli di pascere le sue pecore (cfr. Giovanni 21:1-19) e con questo sottoponendogli il quesito non perche' non sapesse del suo amore, ma per sottomettergli i tre stadi di vita del popolo di Dio: il clero, i monaci e coloro che sono sposati. 

E questo era Pietro, in poche parole. E cosa potremmo mai dire in modo esauriente di Paolo, colui che emulo' in zelo il grande Pietro, senza essere prolissi? davvero servirebbe una vita intera per parlare  di lui. E se su Pietro edifico' la sua Chiesa, Cristo di Paolo ebbe a dire ad Anania: egli e' un vaso di gran prezzo che mi sono scelto, per portare il mio nome ai sovrani e ai Gentili (Atti 9:15). Paolo e' il modello della penitenza continua dopo una vita passata nel peccato. Come dice il salmo: riconosco il mio peccato che mi e' sempre davanti (Salmo 50). E anche: un cuore contrito e umiliato non verra' disprezzato da Dio. Il Signore manifesto' tramite Paolo i frutti della conversione, portandolo ad essere un modello per gli altri dopo la sua maturazione. Paolo divenne modello di rispetto, pace, controllo di se stesso, vittorioso su ogni passione, evangelizzatore benevolo. 

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1) sicuramente si riferisce al Mezonottico, principio degli uffici monastici notturni, quando si accendono le lampade prima dell'ufficio.

Tratto daOmelia 28 di san Gregorio Palamas, sui santi Apostoli Pietro e Paolo

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