Chi sono i "lavoranti" delle litanie alla liturgia?

L'articolo dell'arciprete Andrej Ukhtomskij su Pravlife,org ci spiega chi sono i "lavoranti" che spesso sentiamo nominare alla divina liturgia. 



Alle ectenie (litanie) maggiori della divina liturgia e degli uffici maggiori sentiamo l'invocazione "ancora preghiamo per i lavoranti (...) e per coloro che compiono il bene in questa santa Chiesa". Ma chi sono questi lavoranti? A volte viene tradotto anche con "coloro che operano". Si tratta di una categoria speciale di individui, coloro che si occupavano del mantenimento e della costruzione dei cimiteri, delle chiese e delle catacombe in particolar modo. I "muratori" ecclesiastici, chiamati in latino fossores (fossori in italiano letterario) e in greco κοπιάται, erano una corporazione molto rispettata nel mondo romano-cristiano e ricevevano diversi onori, in particolar modo durante le persecuzioni quando edificare una tomba o rinnovare una catacomba era una impresa costosa e rischiosa. Sono per la prima volta nominati nel 303 nel testo  Gesta purgationis Caeciliani nel quale risultano perfino fra gli ordini minori. Con la vittoria di Costantino il Grande e la liberazione della Chiesa, i fossori diventano una corporazione rispettata e protetta da editti imperiali, come per esempio quelli di Anastasio (491-518) e Giustiniano (525-565) - novellae 43 e 59. Nel 357 l'Imperatore Costanzo esula i fossori dal pagamento delle tasse. Santa Sofia nel VII secolo possedeva 1100 fossori. Sebbene la loro moltitudine nei primi secoli, gradualmente decaddero fino a scomparire e difatti la Chiesa non li confermò negli ordini minori, nonostante scrittori come san Girolamo (+420) nel I sette Gradi della Gerarchia Ecclesiastica, cap. IX scrive che "il primo grado dell'Ordine è il Fossario, che emula Tobia nella cura per i defunti" e il beato Epifanio di Cipro (+403)  che scrive: "poiché sono così tanti i fossari nella Città Imperiale, a ben vedere si è deciso di pregare per loro". 

Ancora oggi la Chiesa dunque per questi "lavoranti" anche se ormai è generalmente accettato che ci si riferisce a tutti coloro che, in ogni modo, sostengono e aiutano la Chiesa nella sua missione, anche perché i fossori sono professionalmente scomparsi. 

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