Come vegliare a casa per un defunto

 Nel mondo ortodosso la morte è presa con grande serietà. In realtà i cristiani non muoiono, ma sono vivi in Cristo (cfr. Mt 8:18-22) e quindi si preferisce chiamare i defunti come addormentati, in attesa della Resurrezione universale e del Giudizio Finale. La vita ortodossa è un continuo prepararsi al giorno del trapasso, per essere pronti a incontrare Dio nell'aldilà. I fedeli che soffrono della perdita di un loro caro possono pregare per la sua anima e aiutarla nell'ascesa verso il Paradiso con preghiere, digiuni e veglie, specialmente nei primi giorni dopo la dormizione del loro familiare o amico. 

Un funerale di un monaco

Se si prepara il corpo in casa, dopo averlo lavato si chiama il sacerdote per la Parastasi, il quale legge anche i Vangeli detti "delle pietre angolari" perché recitati anche durante il rito funerale durante la tumulazione del corpo. I Vangeli sono presi dai quattro evangelisti : Matteo (28:16-20) Marco (16:1-8) Luca (24:1-12) Giovanni (21:1-14). Queste pericopi possono essere recitate anche durante la Veglia sul corpo del defunto che coprirà la notte del suo decesso. Alla veglia domestica si recitano le preghiere iniziali e i tropari di pentimento, il salmo 50 e il lungo salmo 118 che parla della adesione alla Legge di Dio e alla speranza del suo soccorso nella vita. Dopodiché si può leggere tutto il salterio alternandolo con ectenie (se il sacerdote è presente) e inni liturgici. E' bene preparare la bara e il defunto secondo la tradizione ortodossa prima di iniziare la Veglia. 

A casa, così come in chiesa, il corpo dell'addormentato è circondato da fiori e candele, i primi perché ricordano la perenne primavera della Terra Nuova dopo il Giudizio Universale, e le candele perché ricordano come Cristo ha vinto l'oscurità della morte e ha dato al mondo la Luce Spirituale della vita eterna. 

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