Fra malattia e peccato nel Rito dell'Olio Santo

Il Rito dell'Olio Santo è il Settimo Sacramento e Mistero della Chiesa, tramite il quale si chiede la guarigione dell'anima e del corpo di uno o più malati. Nella pratica attuale è spesso legato anche alle preghiere di liberazione o addirittura di esorcismo (quando se ne ha la necessità) e non necessariamente lo si celebra a casa o in ospedale da un malato, ma si officia come rito pubblico per la guarigione spirituale e in Grecia è considerato anche un sostituto alla confessione. 

Le sette grandi preghiere facenti parte dell'ufficio sembrano focalizzarsi più sul peccato che sulla malattia in sé, anche se l'ufficio, come già detto, nasce come rito per la guarigione dei mali corporali. La Chiesa considera il fatto che dal peccato possa nascere anche una malattia del corpo, giacché la caduta di Adamo e l'eredità adamica colpisce non solo nello spirito, ma anche la carne: del resto, come dice la Santa Scrittura, tramite la caduta di Adamo è entrata nella natura umana anche la morte. 

L'arciprete Andrej Tkaichev disse in una omelia [1]:

Scrive l'Apostolo Giovanni che l'unzione che abbiamo ricevuto rimane in noi (cfr. 1Gv 2:27), e ovviamente parla della Cresima, ma ad ogni Rito dell'Olio Santo l'azione dello Spirito Santo si rinvigorisce e ritorna in noi tramite il contatto fra la pelle e l'olio benedetto. Quest'olio ha il potere divino di rassicurarci, guarirci, dando forza agli oppressi e  vigore ai deboli, nonché guarigione ai malati. Assorbito questo potere, siamo pronti a tornare nel mondo e testimoniare il Cristo, il Messia, il Risorto dai morti



Ovviamente non sempre il peccato è portatore di malanni del corpo, ma sicuramente la malattia è permessa da Dio affinché possiamo imparare qualcosa dal nostro stato di bisogno. Dio a volte permette le malattie affinché ritornando a noi stessi possiamo imparare l'umiltà della condizione umana, bisognosi come siamo di sostegno e aiuto. La rottura della comunione fra Dio e l'umanità ci ha condotti alla morte, alla sofferenza, alla ignoranza e alla violenza. Tramite il Mistero dell'Unzione possiamo rinnovare in noi stessi la salute del corpo e dello spirito, giacché le preghiere dell'Ufficio sono anche apologie dell'umanità e in particolar modo di coloro che pregano; domandiamo sì la liberazione dalla sofferenza del corpo, ma anche il perdono dei peccati. Del resto, il peccato ancestrale che si propaga ancora oggi fra i discendenti di Adamo è visto dai santi Padri come un malanno che infetta tutta l'umanità e del quale siamo liberati nel battesimo, ma i cui effetti ancora ammorbano gli esseri umani che cadono nel peccato. Per questi i santi, trasfigurati e divinizzati, anche nel corpo manifestano la perfezione di un rinnovamento cosmico operato dal Cristo per la salvezza di tutti, del quale possiamo essere partecipi con una vita devota e spesa nella cristificazione di noi stessi. Il Rito dell'Olio, con le sue preghiere apotropaiche e l'azione pneumatica di guarigione, consolazione e rinnovamento, è il Sacramento della rigenerazione, tramite il quale siamo purificati e pronti a ricominciare la nostra vita. Non solo un sacramento per i malati del corpo, ma anche per quelli dello spirito. 

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NOTE 

1) Andrej Tkachev, arciprete - omelia in russo su Pravoslavie.ru

VEDI ANCHE

Il Rito dell'Olio Santo - introduzione teologica

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