Questa visione è corretta nel senso che l'assoluzione in sé andrebbe concessa solo a scioglimento del canone di penitenza che il fedele ha da completare in virtù dell'assoluzione promessa dalle preghiere introduttive. I canoni penitenziali sono dati per la crescita spirituale dell'individuo e per una correzione da un vizio o da una situazione spirituale danneggiata, affinché il fedele, applicandosi alle preghiere e alla penitenza datagli dal confessore, possa evolvere spiritualmente. La terapia spirituale è gestita interamente dal confessore. Ancora oggi nell'Eucologio della Chiesa Russa, ad esempio, esiste una speciale preghiera per lo scioglimento della penitenza [2]:
Signore compassionevole, buono e amico degli uomini, che nella tua misericordia hai mandato il tuo Figlio unigenito nel mondo per annullare il documento scritto del debito delle nostre colpe, sciogliere i legami di quanti vivono nei ceppi del peccato, e proclamare ai prigionieri la liberazione, tu o Sovrano, libera nella tua bontà dal legame che lo(la) vincola anche il(la) tuo(a) servo(a) (...). Concedigli(le) di avvicinarsi senza peccato, in ogni tempo e luogo alla tua maestà, e di chiedere a te, con franchezza e pura coscienza, la tua ricca misericordia. Poiché tu sei un Dio misericordioso e amico degli uomini, e a te innalziamo la gloria, al Padre, al Figlio e al santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli
Oggi è invalso l'uso di recitare la preghiera assolutiva anche a coloro che sono sottoposti ad epitimia da parte del sacerdote. I fedeli sono anche abituati, nonostante non abbiano iniziato il canone di penitenza (si confessano alla domenica mattina) a ricevere la comunione comunque, con la promessa di compiere l'epitimia nei giorni a venire, spesso senza uno scioglimento vero e proprio al suo termine. Il Signore Dio conosce i cuori e sa per certo se effettivamente il penitente ha compiuto la sua penitenza o meno, ma sarebbe corretto farne sempre riferimento al padre confessore.
La Confessione dovrebbe essere l'inizio per una vita nuova, è il sacramento della riconciliazione con Dio, il Mistero della Misericordia. Sarebbe bene pretendere dai padri confessori una epitimia e compierla interamente, prima di esserne sciolti. Ad ogni modo, i sacerdoti hanno il potere di agire secondo coscienza. Il Sacramento della Confessione è il grande mistero della salvezza, della rigenerazione dell'anima la quale, liberata dal peso dei peccati, può intraprendere un nuovo percorso di perfezionamento spirituale e di crescita interiore. Lo scioglimento dei peccati è l'occasione per la nostra vita di non ripetere i nostri errori e di trovare stabilità, pace e libertà dalle passioni perniciose che ci muovono guerra nella nostra quotidianità.
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NOTE
1) cfr. Prof. Univ. Dr. Viorel Sava, Taina Mărturisirii în riturile liturgice actuale, Editura Trinitas, Iași, 2004, pp. 75-86
2) trad. dell'igumeno Ambrogio Cassinasco, rettore del tempio di s. Massimo in Torino
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