Il Verbo del Padre prima dell'Incarnazione (s. Cirillo di Gerusalemme)

 

Tratto dalle Catechesi Battesimali di san Cirillo di Gerusalemme (+386), ecco cosa la Chiesa insegna riguardo la preesistenza del Figlio di Dio, il Cristo Gesù, prima della sua incarnazione

Ti citerò adesso delle espressioni con le quali voglio metterti in guardia contro l’errore giudaico; non ho altro scopo che dimostrarti che il Signore nostro Gesù Cristo è da sempre presso il Padre. Il Signore dunque disse a Mosè: «Io passerò davanti a te con il mio splendore e proclamerò il nome del Signore davanti a te» [1]. Quale Signore egli proclama se è lui il Signore? Evidentemente, qui la santa dottrina circa il Padre e il Figlio è espressa in termini oscuri, ma senti quanto la Scrittura aggiunge nel testo seguente: «Allora il Signore scese nella nube, si fermò là presso di lui e proclamò il nome del Signore. Il Signore passò davanti a lui proclamando: “Il Signore, il Signore misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di grazia, di verità e di giustizia, conserva la sua misericordia per mille generazioni, perdonando la colpa, la trasgressione e il peccato”» [2]. Ed ecco cosa leggiamo in seguito, quando Mosè curvandosi fino a terra prostrato dinanzi al Signore, così invocò il Padre: «Mio Signore, che egli cammini in mezzo a noi» [3]

A questa prima dimostrazione voglio aggiungere quest’altra, quella esplicita del salmo che recita: «Disse il Signore al mio Signore: “Siedi alla mia destra”»[4] Il Signore parla così non ad un servo ma al suo Signore [5] che è il Signore dell’universo, al Figlio cui come sta scritto «assoggettò tutte la cose» [6]. Dicendo «cui assoggettò tutte le cose», la Scrittura evidentemente esclude da quel tutto colui cui assoggettò l’universo perché Dio fosse tutto in tutti [7]: il Signore dell’universo, l’unigenito suo Figlio, Figlio che obbediente al Padre non ne usurpa il regno, ma l’ottiene da lui che gli dà il regno liberamente come a suo naturale erede. Né il Figlio infatti fa una rapina, né il Padre è geloso della signoria che trasmette al Figlio. Lo dice Gesù stesso: «Tutto mi è stato dato dal Padre mio» [8]. Gli è stato dato non quello di cui prima era privo, ma gli è stato dato quello che da sempre ha e non ruba, in quanto custodisce quel che il Padre gli dà.

Il Figlio di Dio è lo stesso Signore che nacque a Betlemme di Giudea, di cui un angelo diede la novella ai pastori, dicendo: «Vi annunzio una grande gioia, oggi è nato nella città di Davide il Cristo vostro Salvatore»[9] Leggiamo altrove che uno degli apostoli, annunziando la pace per mezzo di Gesù Cristo, lo chiamò «Verbo mandato ai figli di Israele, Signore di tutto» [10] Disse «di tutto», quindi non esclude creatura alcuna dalla Decima catechesi battesimale. La signoria del Figlio Unigenito sua signoria. Tutto è sottoposto alla signoria del Figlio: angeli, arcangeli, principati, potestà [11], ogni altra creatura ricordata dagli apostoli [12]. Che sia il Signore degli angeli lo attesta il Vangelo che recita: «Quando il diavolo si allontanò da lui, gli angeli vennero da lui e lo servivano» [13]. Non dice che vennero in suo aiuto, ma che lo servivano comportandosi cioè come suoi servi. Lo aveva servito, prima ancora che nascesse da una vergine, Gabriele [14] che considerò dignità il servire a colui che, dopo l’apparizione d’un angelo a Giuseppe, sarebbe andato in Egitto a distruggere gli idoli di quella regione [15] E quando poi il Signore crocifisso risuscitò, fu ancora un angelo che da buon servitore ne diede l’annunzio alle donne, dicendo loro: «Presto, andate a dire ai suoi discepoli che è risuscitato dai morti e che ora vi precede in Galilea, là lo vedrete; ecco, io ve l’ho detto» [16]. Lo dichiarò con fermezza, come se dicesse: «Quanto a me, ho compito la missione affidatami; se sarete negligenti e non trasmetterete la mia testimonianza, non meriterò rimprovero io ma voi». [17] Un solo Signore, dunque, Gesù Cristo! Lo abbiamo sentito leggere: «In realtà, anche se vi sono dei cosiddetti dèi sia nel cielo sia sulla terra, ecc., per noi c’è un solo Dio, il Padre, dal quale tutto proviene e noi siamo per lui; e un solo Signore Gesù Cristo, in virtù del quale esistono tutte le cose e noi esistiamo per lui» [18]

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NOTE 

Da Catechesi Battesimali, Cirillo di Gerusalemme, Città Nuova Edizioni pp. 186-188

1)  Cf. Mt. 17, 2.6; Es. 33, 17.22.

2) Es. 33, 19.

3) Es. 34, 5-8.

4)  Es. 34, 9.

5) Sal. 110 (109), 1.

6) Cf. Cat. 7, 2.

7) Cf. Ebr. 2, 8.

8) Cf. 1 Cor. 15, 27-28

9) Mt. 11, 27.

10)  Lc. 2, 10.

11) Cf. Atti 10, 36.

12) Cf. Col. 1, 16.

13) Cf. Ef. 1, 21.

14)  Cf. Mt. 4, 11.

15) Cf. Lc. 1, 16.

16) Cf. Is. 19, 1; Mt. 2, 13; cf. anche Cat. 17, 6.

17) Cf. Mt. 28, 7.

18) 1 Cor. 8, 5-6.

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