Le oblazioni per vivi e per i morti

 Seguendo il comandamento di Cristo di amare Dio con tutta l'anima, e i nostri prossimi come noi stessi (cfr. Mt 22:37-39) abbiamo la possibilità di offrire i nomi dei nostri cari, vivi o addormentati, affinché i sacerdoti preghino per loro. 

Nella Sacra Scrittura il Signore Gesù si è fatto spesso operatore di miracoli di guarigione come per esempio il servo del centurione a Cafarnao (cfr. Mt 8:5-13), il paralitico (Marco 2:1-12), la resurrezione della figlia di Giairo (Lc 8:41-56). In tutti questi casi qualcuno si è fatto carico di chiedere al Cristo di guarire il malato, ovvero è avvenuta una intercessione. Emulando questi esempi del Vangelo, anche noi possiamo chiedere alla Chiesa di intercedere presso il trono di Dio per la guarigione di qualcuno o per il riposo di un'anima defunta. La preghiera quotidiana per i nostri parenti e amici, vivi o defunti, è già inserita nei comuni libri di preghiera domestica, ma oltre a queste ci sono anche preghiere speciali che si possono offrire in chiesa tramite degli uffici divini ben precisi. 


In chiesa tutto è ordinato, quindi i nostri fogli per le commemorazioni devono essere compilati con ordine. Se si scrivono nomi di chierici o monaci, indicare il loro grado; se si inseriscono nomi dei nostri parenti o amici, scrivere sempre il nome di battesimo e non un diminutivo o un vezzeggiativo. E' buona regola scrivere anche il motivo della preghiera: viaggi, studio, servizio militare, salute, e così via. Per i defunti è sufficiente indicare i nomi, a meno che non sia una commemorazione richiesta per i primi quaranta giorni dopo la morte, in quel caso è meglio indicarlo. 

La Chiesa offre una serie di uffici nei quali possiamo commemorare i nostri cari:

a) La divina Liturgia. Il sacerdote offre alla proscomidia, ovvero alla preparazione dei doni, le particole nominando coloro che abbiamo indicato. Vivi e addormentati possono essere parimenti ricordati alla divina liturgia. Allo stesso modo il sacerdote, quando fonde le Due Specie nel calice eucaristico, dice "lava i peccati di coloro che sono stati ricordati tramite il tuo santo Sangue, o Signore, e ricordati dei tuoi servi commemorati per le preghiere dei tuoi santi". In questo modo, coloro che abbiamo commemorato nella liturgia ottengono una grazia speciale da Dio, come dice san Giovanni Crisostomo. 

b) Ectenie personalizzate. Sia alla liturgia che in altri uffici (molieben, acatisto, paraclisi) il sacerdote può ricordare i nomi dei nostri cari con delle petizioni specifiche in base al bisogno: viaggi, salute, studio, servizio militare; inoltre si può pregare per i nemici, per ottenere la pioggia o per evitare precipitazioni rovinose, per i raccolti, per il lavoro e per molte altre necessità. Esiste uno speciale ufficio di ringraziamento, inoltre, quando si ottiene quanto richiesto. 

c) I Quaranta Giorni. I Quaranta Giorni sono un sistema di commemorazione continuativo che dura esattamente quaranta liturgie o uffici. Nelle chiese ove si celebra la liturgia quotidianamente il tempo è esatto, nelle parrocchie o dove la liturgia è saltuaria, il tempo viene esteso a "quaranta uffici" e non a quaranta giorni in senso stresso. Sia i vivi che i defunti possono essere ricordati per i quaranta giorni. 

d) Salterio. Nei monasteri grandi dove si legge il salterio, si può raccomandare la preghiera per i vivi e per i morti durante la lettura del salterio, quando, alla fine dei salmi, sono offerte preghiere per i defunti e per gli ammalati. 

e) Uffici speciali. Durante l'anno, come per esempio alle Benedizioni delle Acque o in concomitanza con altre feste, sono previste delle ectenie o litie e si possono offrire i nomi da commemorare. 

f) Parastasi. La Parastasi, detta anche panichida, è un officio di commemorazione specifico per i defunti e anche se vi sono dei giorni specifici all'anno, viene solitamente celebrata ogni sabato, e anche durante la settimana se in caso di necessità. 

In verità vi dico: quando due o tre sono riuniti nel mio Nome, là sono io (Mt 18:19-20). Pregare gli uni per gli altri è una grazia, ed è un atto di amore. 


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