Le scene militari nelle icone ortodosse

 Le scene militari, siano esse battaglie o eserciti in marcia, non sono propriamente un motivo diffuso nell'iconografia ortodossa, che tratta solamente dei santi. Molto spesso, specialmente nei codici miniati, si trovano scene di battaglie significative per la storia del Paese di riferimento, ma solamente poche icone vere e proprie possono vantare una scena militare con un preciso intento iconografico. Solitamente, queste icone sono solo tre, perché la battaglia assume un significato spirituale e non solo storico. Tutte e tre queste "icone guerriere" provengono dalla tradizione russa.

La prima e più diffusa di queste icone di battaglia è il Miracolo della Madonna di Novgorod contro gli abitanti di Suzdal. In poche parole è una icona storiografica dell'evento miracoloso avvenuto nel 1170. La città di Novgorod era posta sotto assedio dall'esercito di Suzdal: al fine di ricevere un soccorso divino, il popolo di Novgorod portò in processione l'icona della Madonna Odigitria e la espose sulle mura. I soldati dell'altra fazione colpirono con una freccia l'icona, la quale iniziò a piangere, e scatenò una tempesta contro l'esercito empio, contribuendo alla sua sconfitta. A Novgorod questo evento è festeggiato con un ciclo proprio, fra cui l'icona commemorativa con i santi principi Boris e Gleb alla guida dell'armata novgorodiana. 

Un'altra rappresentazione militare molto diffusa è la battaglia sulla Neva di sant'Alessandro Nevskij, quando il principe ortodosso e la sua armata hanno sconfitto le forze accerchianti dei crociati occidentali. Nel ciclo "alessandrino" i due eserciti sono dipinti con meno enfasi. Anche in questo caso, la vittoria dei russi su avversari molto più numerosi è vista come un miracolo e fa parte non solo della storia russa, ma quasi del folklore stesso del popolo. 

La terza icona di battaglia più famosa riporta la vittoria di san Demetrio Donskoij contro i mongoli a Kulikovoe insieme a sant'Alessandro sono anche dipinti i santi monaci guerrieri Peresveret e Osliabia.  Anche in questo caso la valenza dell'evento è vista come un evento provvidenziale. Lo stesso san Sergio di Radonez, figura insigne del mondo esicasta russo, benedì la battaglia. 

La tecnica iconografica per la rappresentazione della battaglia è chiamata "accorpamento", ovvero l'insieme dei soldati è reso in modo indefinito. Le armate vengono figurate come un unico corpo composto da pochi cavalli e pochi scudi visibili, che coprono i corpi, e con una moltitudine di teste e lance per rendere l'idea della moltitudine. Spiccano solitamente i corpi dei santi guerrieri ed, eventualmente, le icone - per mostrare quale dei due schieramenti è ortodosso.

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