La Regola della Cella - come pregano i monaci ortodossi

 

REGOLA DELLA CELLA

detta Anche

Ufficio delle Prostrazioni

Questo ufficio devozionale è da tempo immemore la preghiera personale e intima del monaco che compie così il suo servizio di preghiera per il mondo intero, regola che si recita nei momenti liberi dalle Lodi Quotidiane e dalle incombenze materiali, aiutati dalla corda da preghiera. Può essere adattato anche per la preghiera personale di chi vive nel mondo. L'orante, postosi dinnanzi alla sua iconostasi domestica, fa tre inchini profondi dicendo: gloria a Te, o Dio, Santissima Trinità, gloria a Te. Dopodiché, con compunzione:

Per le preghiere dei nostri santi Padri, Signore Gesù Cristo Dio nostro, abbi pietà di noi e salvaci. Amen.

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

Re celeste, Consolatore, Spirito della verità, che sei ovunque presente e tutto ricolmi, scrigno dei beni e dispensatore di vita, vieni, e dimora in noi, e purificaci da ogni macchia, e salva, o Buono, le nostre anime.

Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi misericordia di noi. (tre volte)

Gloria al Padre e al Figlio e al santo Spirito, e ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.

Santissima Trinità, abbi misericordia di noi; Signore, purifica i nostri peccati; Sovrano, perdona le nostre iniquità; Santo, visita e guarisci le nostre infermità, a causa del tuo nome.

Kyrie eleison. (tre volte).

Padre Nostro, che sei nei Cieli, sia santificato il tuo Nome; venga il tuo Regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra; dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti così come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal maligno.

Per le preghiere dei nostri santi Padri, Signore Gesù Cristo Dio nostro, abbi pietà di noi e salvaci. Amen.

Dopodiché, per 50 volte: gloria a Te, o Dio.

E per altre 50 volte: santissima Deipara gioisci, sposa illibata.

Gloria al Padre e al Figlio e al santo Spirito, e ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen. Cui segue il salmo 50: abbi pietà di me, o Dio, secondo la tua grande pietà... al cui termine: alleluia, alleluia, gloria a te o Dio per tre volte. Segue il Credo Niceno-Costantinopolitano: Credo in un solo Dio...

Al termine del Credo si compiono venticinque prostrazioni (in quaresima cinquanta) e successivamente, con la corda da preghiera, si recita la preghiera del pubblicano per il perdono dei propri peccati per 100 volte, dicendo: Signore Gesù Cristo, Figlio del Dio vivente, abbi pietà di me peccatore. Dopodiché, per 100 volte, si invoca il santo di cui si porta il nome: San (nome), prega per me peccatore. Al termine, il tropario mariano:

 

Gloria al Padre e al Figlio e al santo Spirito, e ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.

 

Sotto la tua protezione troviamo rifugio o Madre di Dio, non abbandonare noi che siamo nella prova, ma liberaci da ogni tribolazione, tu che sei la sola benedetta.

 

Più Venerabile dei cherubini e senza confronto più gloriosa dei serafini, tu che senza corruzione hai partorito il Verbo Dio, qual vera Madre di Dio noi ti magnifichiamo.

 

Segue per 100 volte l'invocazione: Santissima Madre di Dio, salvaci.

A questo punto si possono recitare 50 invocazioni per i membri della propria famiglia, gli amici oppure per l'igumeno e i fratelli del monastero: Signore Gesù Cristo, Figlio del Dio vivente, abbi pietà dei tuoi servi (nomi).

Dopodiché si offrono 50 invocazioni per gli ammalati dicendo: Signore Gesù Cristo, Figlio del Dio vivente, abbi pietà dei tuoi servi malati e che soffrono sui letti della malattia e per la tua misericordia dona loro la salute.

Il monaco adesso ripete le seguenti invocazioni per la salvezza del mondo:

Signore non abbandonare i tuoi servi lontani dalla Chiesa, e convertili.

Signore, ricordati di coloro che ci hanno chiesto di pregare per loro.

Signore, ricordati dei governanti e dono loro l'illuminazione per un governo retto.

Signore, ricordati degli orfani.

Signore, ricordati degli indigenti, delle famiglie problematiche, dei perseguitati e degli affranti,  e di coloro che subiscono ingiustizia.

Signore, ricordati dei vescovi, sacerdoti, diaconi ortodossi e dono loro un servizio santo e un cuore pronto alla loro missione.

Signore, ricordati dei padri e fratelli e di tutte le madri che vivono nei monasteri e nelle grotte.

Signore, ricordati dei poveri e dei senzatetto.

Signore, salva le nazioni cristiane e converti i pagani, e salvaci dai conflitti e dalla guerra.

Signore, ricordati dei tuoi servi che mi hanno offeso e salvali.

Signore, ricordati di coloro che inconsciamente o con coscienza ho sviato dalla via della Salvezza e riconducili nel tuo gregge.

Al termine le seguenti invocazioni:

Santissima Croce di Cristo, salvami con la tua potenza.

Santi Angeli e potenze celesti, pregate per me.

San Giovanni Battista, intercedi per me.

Santi Apostoli di Cristo, intercedete per me.

Santi Martiri, intercedete per me.

Santi confessori e vescovi del Signore, intercedete per me.

Qui si possono commemorare altri santi secondo la propria ispirazione.

Gloriosissima Madre di Cristo Dio, semprevergine e benedetta, offri la nostra preghiera al Figlio tuo e Dio nostro, e chiedigli di salvare per mezzo tuo le nostre anime.

Nell'antica e venerabile tradizione esicasta, adesso il monaco recita in ginocchio l'Acatisto alla Madre di Dio, riflettendo sul Mistero dell'Incarnazione che apre le porte della salvezza al genere umano.

Al termine dell'Acatisto, dopo un numero di inchini e prostrazioni secondo la regola data dal padre spirituale, si dice: Per le preghiere dei nostri santi Padri, Signore Gesù Cristo Dio nostro, abbi pietà di noi e salvaci. Amen.  E la Regola della Cella è conclusa.

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