Preparati alla tentazione! (s. Nicola del Giappone)

 Traduciamo un sermone di san Nicola, vescovo e cristianizzatore del Giappone (+1912), pronunciato durante una sinassi del Concilio della Chiesa Nipponica nel 1887. Qui sotto, una foto del santo vescovo Nicola. 


E' così enunciato nella Scrittura: Figlio, se ti presenti per servire il Signore, prepàrati alla tentazione. Abbi un cuore retto e sii costante, non ti smarrire nel tempo della seduzione. Stà unito a lui senza separartene, perché tu sia esaltato nei tuoi ultimi giorni. [Siracide 2:1-3] Tutti noi qui, naturalmente, abbiamo deciso di servire Dio, e quindi sappiamo molto bene che servire Dio significa essere costretti a operare in un certo modo. Ma sappiamo anche che questo ministero contiene una grande gioia. Perché il Dio Onniveggente non solo vede coloro che Lo servono, ma anche li aiuta e poiché è Misericordioso, li ama. Tuttavia, il cammino del servizio a Dio è pieno di pericoli e ostacoli, di debolezze e cadute, ed è per questo che le Sacre Scritture ci insegnano che chi vuole servire il Signore Dio deve preparare la sua anima alle tentazioni. Ci sono due tipi di tentazioni. Le prime sono le prove inviate dall'alto; e le seconde quelle che vengono dal basso. Dice la Santa Scrittura a proposito delle tentazioni permesse da Dio: Il crogiuolo è per l'argento e il forno per l'oro, ma chi prova i cuori è il Signore. [Proverbi 17:3] Quando viene testato con il fuoco, l'oro puro non subisce alcun danno, al contrario: diventa ancora più bello; la parte pura dell'oro è separata dalle impurità estranee; e l'oro purificato alla fine diventa qualcosa che non ha prezzo. Allo stesso modo, le virtù umane possono essere reali, possono essere mescolate con arroganza, orgoglio o altre passioni, e possono essere completamente false, non vere, come nel caso degli ipocriti farisei.   Così la tentazione inviata dall'alto determina la qualità delle virtù nell'uomo. Dio conosce il cuore umano fin dall'inizio, quindi le tentazioni vengono inviate non per far conoscere a Dio quali sono le nostre virtù, ma per il bene dell'uomo stesso - in modo che se vede in esse qualsiasi impurità o falsità, si pentirà e si convertirà al bene. Non lamentiamoci di tali tentazioni, inviate dall'alto! 

Vi sono però altri tipi di tentazioni, cioè le tentazioni, provenienti dal demonio, che instilla tenebre nei pensieri dell'uomo, infonde nel suo cuore varie impurità, lo turba e così lo spinge a compiere cattive azioni per allontanare Dio dalle anime delle persone che lo servono. Una volta che abbiamo cominciato a servire Dio, dobbiamo ricordare che siamo costantemente in mezzo a tali tentazioni. Dice infatti l'Apostolo Pietro: Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede. [1Pietro 5:8,9a]. 

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Ecco perché è molto importante prepararsi sempre alle tentazioni, perché questa è la base della nostra forza. Se non lo facciamo, le tentazioni ci sconfiggeranno sempre. Il diavolo colpirà le persone impreparate con i suoi dardi e le ucciderà. Ora, prima che inizino i lavori del Concilio, io, ricordando il passato e immaginando il futuro, ho deciso che è necessario dirvi tutto questo come il più importante e il più importante. Le Scritture ci dicono chiaramente quali mezzi dobbiamo usare per prepararci alla tentazione. In primo luogo - "gestisci il tuo cuore", ad es. custodisci il tuo cuore, correggi le tue azioni e acquista virtù: così eviterai di cadere in tentazione. Per quanto riguarda la nave, se tieni d'occhio quello che sta succedendo e la gestisci bene, né le tempeste né le onde impetuose faranno paura, ma se non tieni d'occhio quello che sta succedendo, allora c'è un pericolo che si schianti, e come un cavallo se non si comporta correttamente, può precipitarsi e alla fine rotolare o cadere in una fossa, così è con il cuore di una persona - se non lo gestisci bene, cosa accadrà ad esso? Solo il fatto che il diavolo si avvicinerà a noi inizierà a instillare nelle nostre menti vari pensieri malvagi e causerà il caos nei nostri cuori e nelle nostre azioni. In secondo luogo - "sii fermo".  L'uomo dapprima è facilmente tentato a peccare, e perciò, per vincere la tentazione, deve sopportare prontamente ogni fatica e dolore e dirigere il suo cuore alla verità. Se non sopportiamo dolori e fatiche, non potremo vincere nulla, perché senza di loro chi può sconfiggere il nemico? Terzo, "aggrappatevi a Dio e non arrendetevi". Quando ci aggrappiamo a Dio, saremo al sicuro da tutte le tentazioni, proprio come le tempeste non sono più terribili per una nave che ha raggiunto il porto. Questo volevo dirvi, fratelli, nel mio discorso prima dell'inizio del Concilio, e vorrei che poneste questa parola nei vostri cuori e la custodiste.

Pubblicato nella rivista Pravoslavno slovo, numero 1-4 2012

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