Quando il Fuoco Sacro di Gerusalemme colpì una colonna

 Uno dei miracoli più celebri della Terrasanta si verificò nel 1579, quando regnava sull'Oriente Murad III sultano di Istambul e reggevano le cattedre apostoliche i patriarchi Geremia di Costantinopoli, Silvestro di Alessandria, Gioacchino di Antiochia e Sofronio IV a Gerusalemme. 

In foto, la colonna colpita dal Santo Fuoco. 

In quell'anno, un gruppo di guardie imperiali proibì agli ortodossi di celebrare la Pasqua. Era il Sabato Santo del 1579. I fedeli rimasero in piedi fuori dalle porte del Sepolcro fino a notte, e il patriarca Sofronio, al suo primo anno come patriarca, si mise in ginocchio vicino ad una colonna della basilica e rimase in preghiera. Appena calò il buio della notte, la Luce Santa che ogni anno scende a Gerusalemme apparve fuori dalle porte del Sepolcro, e come un fulmine il santo fuoco discese sulle candele del patriarca, spaccando la colonna presso la quale si trovava in ginocchio. I soldati di guardia, esterrefatti, decisero di aprire le porte della cattedrale e i fedeli poterono celebrare la santa e divina liturgia. Il miracolo è stato trascritto nella famosa guida ecclesiastica Proskynitaria di Gerusalemme, del sacerdote Anania, pubblicata nel 1608. Una copia fedele di questa prima edizione è oggi conservata nella Libreria di Stato a Monaco di Baviera, col nome di Codex Monacensis Graec. 346

Una edizione del 1749, stampata a Vienna dall'archimandrita Simeone del Santo Sepolcro, oltre al miracolo del Fuoco testimonia anche un secondo miracolo, la conversione dell'emiro Tunom, il quale si trovava nella corte della chiesa al momento della discesa del Fuoco. Vedendo il potere di Dio, l'emiro si sarebbe convertito all'ortodossia in quell'istante e avrebbe iniziato a chiamare i musulmani presenti alla conversione. A causa del suo zelo, le guardie ottomane lo condannarono a morte. Venerato come santo dalla Chiesa di Gerusalemme, l'emiro Tunom riposa ora con le sue reliquie presso il Monastero della Vergine Maria a Gerusalemme e viene festeggiato il 18 aprile. 

Nel 2008 una equipe di esperti russi, guidati da Andrej Volkov e Evgenij Mikhailovic Morozov, professore di Fisica e Meccanica, venne a Gerusalemme per studiare la colonna e valutare la veridicità del miracolo. L'esperto di frattura meccanica, dopo 800 pagine di appunti, stabilì che la colonna poteva esser stata fratturata in quel modo solo da una scarica elettrica o da un fulmine, e non c'è possibilità che nel XVI secolo vi fosse una tecnologia tale da scatenare quella energia manualmente. 

Gloria a Dio ora e sempre nei secoli. 

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