L'azione dello Spirito Santo sull'anima umana (s. Antonio Abate)

 Pubblichiamo un estratto dalla Prima Lettera di sant'Antonio il Grande (+356) ai suoi discepoli, nella quale li istruisce sull'azione dello Spirito Paraclito nella vita del fedele. 


Vi ho detto queste cose in merito alla conversione dell’anima e del corpo e in che modo occorre purificarli. Quando l’intelletto è così combattuto, allora si rivolge allo Spirito e comincia a discernere le passioni animalesche che gli derivano dalla sua volontà. Allora l’intelletto, osservando i precetti dello Spirito, diviene partecipe dello stesso Spirito e questo gli insegna a sanare ogni malattia dell’anima e a discernere le passioni conformi per naturale disposizione al corpo e le altre che derivano dall’esterno e sono state mescolate con il corpo dalla testa fino ai piedi a causa della propria volontà.

Lo Spirito fissa un limite agli occhi, perché vedano in modo retto e puro, perché non abbiano nulla di estraneo. Lo Spirito indirizza le orecchie ad ascoltare con pace ed esse non vogliono più sentire le maledizioni e le ingiurie degli uomini, ma soltanto parole di bontà e di misericordia per tutte le creature. Una volta, infatti, sia la vista che l’udito erano ammalati.

Poi lo Spirito insegnerà la purezza alla lingua; è infatti per causa sua che l’anima si è gravemente ammalata ed è mediante la lingua che l’anima palesa la sua malattia e ad essa ne attribuisce la colpa. La lingua è un organo dell’anima e questa per essa si è maggiormente ammalata. Dice in proposito l’apostolo Giacomo: «Se qualcuno pensa di essere religioso, ma non frena la lingua e inganna così il suo cuore, la sua religione è vana» (Gc 1,26). In un altro passo dice pure: «La lingua è un piccolo membro e può vantarsi di grandi cose e contamina tutto il corpo» (Gc 3,5 6). Ci sono pure molti altri passi ma io non posso ricordarli tutti. Se l’intelletto è illuminato dallo Spirito, prima ne è purificato e allora ricerca e affida alla lingua parole che non hanno alcuna malvagità, né alcuna volontà del cuore. Si compie allora quel che dice Salomone: «Tutte le parole della mia bocca sono giuste; niente vi è in esse di fallace o perverso» (Pro 8,8). E in un altro passo aggiunge: «La lingua dei saggi risana» (Pro 12,18) e non mancano molte altre cose.

Lo Spirito sana anche le mani che un tempo, seguendo la volontà dell’intelletto, compivano cose sconvenienti; ora invece lo Spirito dona loro quel vigore necessario per raggiungere la purezza attraverso le preghiere e le opere di misericordia e le esorta a compiere queste opere. Così in esse si realizza quell’espressione detta a proposito della preghiera: «Le mani alzate come sacrifi¬io della sera» (Sal 140,2), e ancora: «La mano operosa arricchisce» (Pro 10,4).

Lo Spirito purifica il ventre per quanto con¬erne i cibi e le bevande senza essere mai sazio (una volta la volontà sollecitava tale passione) e i demoni lo avevano vinto. Perciò lo Spirito Santo afferma per bocca di Davide: «Con chi aveva uno sguardo superbo e un cuore insaziabile, io non mangiavo» (Sal 100,5). Ma a coloro che chiedono la purezza anche nel cibo, lo Spirito stabilisce un limite sufficiente, adeguato al corpo, in modo che non si provi più la concupiscenza. Perciò Paolo attesta: «Sia che mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio» (1Cor 10,31). A causa del ventre sazio i pensieri sono messi in movimento dalla fornicazione, allora lo Spirito istruisce l’intelletto che discerne tre diversi moti e gioisce di essere purificato.

Lo Spirito col suo aiuto e con la sua potenza spegne le passioni; lo stesso Spirito dà pace a tutto il corpo e frena i moti passionali. E quanto dice Paolo: «Mortificate quella parte di voi che appartiene alla terra: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi» (Col 3,5) e via di seguito. Poi l’intelletto, unificato dalla potenza dello Spirito, costringe i piedi, se non procedevano sulla via della salvezza che porta a Dio, a camminare secondo la volontà dello Spirito perché compiano opere migliori e tutto il corpo sia trasformato e sottomesso alla potenza dello Spirito. E quel corpo, secondo me, ha già ricevuto parzialmente quel corpo spirituale che riceverà nella risurrezione dei giusti. Ho trattato delle malattie dell’anima che, penetrate nel corpo, lo sconvolgono perché l’anima ha fatto da guida agli spiriti maligni facendoli operare nelle membra del corpo.

Ma l’anima, secondo me, ha anche altre passioni che le derivano dall’esterno; quali siano, le esamineremo ora. La superbia, per esempio, trae la sua origine dall’esterno, come la presunzione, l’orgoglio, l’odio, l’invidia, l’ira, la pusillanimità, l’impazienza e altre passioni di minor conto. Chi con tutto il cuore si affida a Dio, riceverà dal Signore, che è bontà, lo Spirito di conversione e lo Spirito, a sua volta, gli farà conoscere i suoi mali perché si possa pentire. I nemici però si adoperano per impedirgli di far penitenza, lo tentano e non gli consentono di pentirsi: ma se egli si mantiene saldo e obbedisce allo Spirito che lo istruisce sul modo di far penitenza, allora il Creatore ha misericordia delle sue fatiche fisiche, dei suoi prolungati digiuni, delle sue lunghe veglie, delle sue meditazioni sulla parola divina, delle sue continue preghiere, della sua rinuncia al mondo e alle opere umane, della sua umiltà, della sua povertà di spirito. Allora il Dio di bontà, vedendo la sua perseveranza in tutte queste cose e la sua pazienza nelle tentazioni, ha pietà di lui e lo aiuta.


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