Storia e simbolismo del felonio sacerdotale

 Dopo aver conosciuto l'origine della stola sacerdotale, vediamo oggi il paramento che copre il corpo del sacerdote e che è il simbolo dello stesso della sua dignità liturgica: il felonio (dal greco φαιλόνιον). Mentre nel mondo occidentale la casula viene indossata solo per la liturgia eucaristica, sostituita nelle Lodi e negli altri sacramenti dal piviale, nel mondo orientale un solo vestimento prende i ruoli degli altri due sovramenzionati. Il fatto che i paramenti occidentali e orientali abbiano la medesima origine è testimoniato dalla lingua della lontana Etiopia, dove la casula è chiamata con un lemma di origine latina, kappa.  Il felonio è un mantello che copre larga parte delle spalle e delle gambe del sacerdote, mentre lascia libera la parte frontale del corpo dalla cintola in giù. Anticamente, le fogge variavano ed erano notoriamente più lunghe, rendendolo simile ad un poncho. Uno dei primi commenti su questo paramento proviene da san Gerolamo (+420) che dice di vestire la casula bianca con una coscienza parimenti bianca e immacolata. 


L'arciprete Andrej Lemeshonok di Minsk con un felonio rosso

San Paolo Apostolo potrebbe aver usato un vestimento di foggia simile al felonio durante i suoi viaggi missionari: Quando verrai porta il mantello che ho lasciato a Troas da Carpo, e i libri, specialmente le pergamene. [2Timoteo 4:13] Non sappiamo ovviamente se parlasse di un banale mantello da viaggio. Ma se così fosse, Paolo non avrebbe potuto comprarne un altro? Perché volesse proprio quello, i commentatori liturgici rimarcano la possibilità che avesse un uso liturgico. 

Secondo la Tradizione fu il santo papa di Roma, Telesforo (+129) a decretare l'uso di speciali vestimenti per la sinassi liturgica. Con tutta probabilità, questi vestiti ricalcavano le vesti civili, con aggiunta di disegni a mo' di croce. I funzionari imperiali romani vestivano infatti un mantello noto come paenula. Con la caduta dell'Impero Occidentale e con i mutamenti dei costumi in entrambe le ali della Romanitas, gli abiti civili iniziarono a modificarsi dal V secolo mentre, per conservazionismo, le vesti liturgiche rimasero invariate per lungo tempo. Nel Menologio di Basilio II, dell'anno 1000, il felonio ha già acquisito la forma attuale, così come viene dipinto dalle miniature. 

Il felonio rappresenta il mantello in cui Cristo fu rivestito dai legionari per sbeffeggiarlo prima della Crocefissione, e ricorda anche il mantello dei re che questi indossavano per le loro cerimonie: il simbolismo della regalità di Cristo, nel cui nome serviamo il popolo di Dio, si unisce con quello della chiamata al martirio e al dono totale di sè, come fece il Maestro. San Simeone di Tessalonica (+1429) nel suo Commento alla Liturgia scrive che il felonio rappresenta la gloria divina e la luce della maestà del Signore, e per questo è spesso di colore bianco. 

Nel commentario Istruzioni per il Clero di Sergiei Bulgakov (1896) è scritto che la stella a otto punte che vi è cucita sopra dovrebbe rammentare l'ottavo giorno, il giorno senza tramonto, la fine dei tempi. I feloni oggi sono di diverse fogge e colori, ognuno con la sua simbologia o significato. Ma possiamo dire che, in generale, il felonio ci ricorda il nostro destino: entrare nella casa dello Sposo che verrà a mezzanotte, vestiti con l'abito da festa. 

------------------------------------------------------------------------

NOTE E FONTI

Woodfin, Warren T. (2012). The embodied icon: liturgical vestments and sacramental power in Byzantium. Oxford [Great Britain]: Oxford University Press.

Commenti