Storia breve della Liturgia dei Presantificati

 Mancano meno di due settimane alla Settimana Santa. Il nostro viaggio quaresimale per quest'anno inizia a raggiungere il suo zenit, e chi ha avuto la fortuna di non lavorare di pomeriggio ha potuto assistere alla Divina Liturgia dei Presantificati. Questa è un vespro feriale cui viene aggiunta la consumazione dell'Eucarestia consacrata la domenica precedente: da qui il nome "pre-santificati", ovvero "santificati" (consacrati) precedentemente. Significa, in altre parole, che a questa divina liturgia manca l'anafora e la consacrazione, ma rimane la consumazione dell'Eucarestia. Ma quando nasce questa usanza? quanto è antico questo rito? 


L'Agnello Santificato alla divina liturgia vesperale

Il famoso commentatore liturgico s. Simeone di Tessalonica (+1429) dice che fin dai tempi apostolici è costume della Chiesa celebrare questa forma di culto. Tuttavia, la prima menzione scritta della Liturgia dei Presantificati è del VII secolo nella Cronaca Pasquale di Costantinopoli (615 d.C.), ove è scritto:

A partire dalla prima settimana della Grande Quaresima del 615 durante il regno del patriarca Sergio di Costantinopoli, fu intonato il seguente inno dopo le parole “Che accada” alla consegna del i doni Presantificati all'altare con il canto “Per il dono di Cristo” – “Ora le potenze celesti…” Tale inno sarà cantato durante la Grande Quaresima e in tutti gli altri giorni in cui si celebra il servizio dei Doni Presantificati

Il patriarca Sergio menzionato nel documento si è rivelato essere l'eretico che ha sostenuto la diffusione dei falsi insegnamenti del monotelismo. Tuttavia, la tradizione istituita dal canone 52 del Sesto Concilio Ecumenico, è così descritta: «Il presente Canone comanda che nei giorni di Quaresima si celebri la liturgia dei Presantificati, eccetto il sabato e la domenica». 

I commentatori liturgici medievali come Zonaras e Balsamone scrivono che l'offerta di un sacrificio a Dio è una celebrazione festiva e, come tale, è un'espressione di gioia. Ma la Grande Quaresima è tempo di penitenza, lutto e contrizione, e quindi è d'obbligo un'offerta presantificata per non rompere la sobrietà del digiuno. Interessante è anche questa narrazione registrata dall'agiografo greco Antonio Chosebita. Un novizio di un monastero palestinese ha portato con sé la prosfora (pane per la liturgia). Durante il viaggio aveva letto una parte della preghiera anafora che aveva ascoltato in una chiesa, e al seguito di ciò lo Spirito Santo scese sul pane. Più avanti, un angelo apparve in visione all'abate del monastero e gli ordinò di non procedere con la consacrazione alla Liturgia, poiché erano già stati santificati.

La liturgia dei Doni Presantificati è attribuita a san Gregorio Magno, papa di Roma (+604). Ma come siamo giunti a dedicargli la liturgia? Sappiamo che san Gregorio fu apocrisario papale a Costantinopoli prima di diventare papa a sua volta, e probabilmente ha composto i tropari e gli inni che si cantano durante il rito, ma l'intera composizione non è sua. Alcuni studiosi fanno risalire la composizione del cuore dei Presantificati all'eretico patriarca Nestorio, mentre i commentatori liturgici del XII secolo attribuiscono la liturgia dei Presantificati ora a Epifanio di Cipro (+403) ora a Germano, patriarca di Costantinopoli (+733). Nel XV secolo i Presantificati furono attribuiti prima a san Basilio magno, poi a san Gregorio il Teologo, e infine a san Gregorio papa di Roma. Sappiamo che fino al XVII secolo la liturgia dei Presantificati veniva celebrata non solo in Quaresima, ma anche durante la Settimana dei Latticini e ogni mercoledì e venerdì dell'anno, per permettere la comunione durante i giorni aliturgici. Infatti anticamente, ogni mercoledì e venerdì dell'anno erano considerati giorni nei quali non si celebrava la divina liturgia. Questa prassi è ancora osservata dalla Chiesa Apostolica Armena. Nel Grande Tipico di Cattedrale di Aghia Sofia, fino al XI secolo, la Liturgia dei Presantificati si celebrava anche il Venerdì Santo al pomeriggio, costituendo così un interessante parallelo col Venerdì Santo latino. 

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Il vino nel calice dei Presantificati

Per la citazione della Cronaca Pasquale, il seguente articolo (in russo):

Почему константинопольский чин озаглавили именем римского епископа

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