Omelia per la festa di s. Giovanni Crisostomo

 Il 26 / 13 novembre si commemora san Giovanni Crisostomo, arcivescovo di Costantinopoli, uno dei grandi lumi della Chiesa di Cristo. Così ce lo presenta il santorale bizantino, in una delle stichire dell'ufficio vesperale:

La stella senza tramonto, che con i raggi degli insegnamenti suoi illumina l'ecumene, il predicatore del pentimento, la spugna completamente dorata che asciuga l'umidità della malvagia disperazione e scioglie i cuori sciolti dai peccati; onoriamo come conviene Giovanni, il Crisostomo. [seconda stichira dei Grandi Vespri].

Veramente come luce divina illuminano i cuori di coloro che cercano Dio i suoi insegnamenti. San Giovanni il Crisostomo, prima prete ad Antiochia e poi innalzato al sommo sacerdozio nella capitale dell'Impero Romano d'Oriente, quest'uomo ha lasciato alle generazioni dei cristiani insegnamenti perfetti, limpidi, semplici e profondi, con parole dolci e soavi, ma anche forti, costruttive, che portano all'ammenda della vita. Uno dei Padri della Chiesa che tutti dobbiamo leggere e conoscere. San Giovanni è nato nel 344 ad Antiochia, figlio di pii cristiani, e fin dalla gioventù fu un acceso difensore dell'Ortodossia contro gli altri partiti teologici del suo tempo, come ariani, manichei e altri perniciosi distruttori d'anime. La vita del Crisostomo è un inno all'amore per Dio, alla morale, alla comunità cristiana, un amore sacrificale che si concretizza nella difesa della Verità fino al punto di venir espulso dall'Impero e mandato in esilio. San Giovanni Crisostomo non mi sorprende venga difatti commemorato alle porte del digiuno avventizio, un giorno prima del santo Apostolo Filippo, la cui festa inizia ufficialmente l'Avvento. In effetti, san Giovanni Crisostomo incarna pienamente lo spirito del cristiano che dà tutto se stesso nella preparazione per l'incontro finale col suo Signore, Creatore e Dio. In questo, è sicuramente una immagine dell'Avvento come evento spirituale che si compie in noi: l'osservanza della legge e la speranza in una fine devota per raggiungere finalmente la Comunione con il nostro Amato.


Un affresco del santo Giovanni Crisostomo da Doxologia.ro

San Giovanni Crisostomo fu pastore di comunità molto grandi: Antiochia e poi Costantinopoli, quando l'imperatore Arcadio lo nominò patriarca della capitale. Il suo zelo per la Scrittura, per la vita santa e per la ricerca di un equilibrio, di una armonia non solo nei momenti di culto, ma anche e soprattutto nella vita sociale e domestica, deve essere un esempio per noi cristiani di oggi, così abituati a dividere la nostra vita in dentro e fuori la chiesa. Ricordiamoci, come ci insegnano le omelie del santo patriarca, che si è cristiani in ogni momento della nostra vita e non solo la domenica mattina quando partecipiamo alla divina e santa liturgia. San Giovanni Crisostomo istruì coppie sposate e monaci, i suoi insegnamenti, racchiusi nei suoi numerosi libri, sono di giovamento per ogni età e condizione sociale. La vita del beato padre Giovanni è irta di prove, problemi, maldicenze, sofferenze fisiche, psichiche, spirituali. Come ognuno di noi, san Giovanni è passato dalla gloria al disonore umani, dalla ricchezza alla povertà più estrema, eppure non ha dimenticato la mèta, ovvero il Paradiso. La sua vita è un inno alla vittoria della vita cristiana e della forza d'animo contro le iniquità del secolo. Nel 404 venne esiliato in Cappadocia, e nel 407 ancora più lontano, in Abkhazia, perché le sue lettere, le sue prediche e il suo insegnamento non cessavano di stupire, di convertire, di muovere i cuori verso il Signore. Il 14 settembre del 407 san Giovanni Crisostomo morì, e spirando disse: gloria a Dio per tutto. Nonostante la sofferenza, nonostante le pene dell'esilio politico e delle incomodità di una vita ritirata, ebbe il coraggio spirituale di dichiarare gloria a Dio. Non perse la speranza che tutta la sua vita, dedicata al Signore, fosse stata fruttuosa. In effetti, la sua esistenza non fu vana: guadagnò il Paradiso e portò una moltitudine di fedeli con sè. Ancora oggi noi, ispirati dalle sue omelie e dai suoi insegnamenti, possiamo meglio comprendere la Bibbia, la vita cristiana, e il cammino verso il Signore. In questo, san Giovanni Crisostomo rappresenta un baluardo dell'insegnamento ortodosso. La sua vita, le sue opere e la sua attività interiore erano tutte coordinate nel servire la Chiesa e il Signore Dio. Se anche solo potessimo vagamente imitare san Giovanni nel suo spirito, saremmo in grado di rinvigorire e salvare non solo noi stessi, ma tutti coloro che ci conoscono. Questo è in effetti un bell'augurio per l'Avvento, e è per questo che i Padri hanno messo la sua festa proprio davanti al digiuno: per ricordarci che l'amore per Dio e l'amore di Dio ci salverà, ci rinforzerà, ci darà pace e forza per andare avanti nonostante le iniquità del mondo, nonostante il dolore, le malattie, l'impotenza. 

Quindi, amici di Dio, cantiamo ancora le lodi del suo santo Giovanni dalle labbra d'oro, che ci sia di intercessore presso il trono dell'Altissimo. 

Con le tue parole d'oro la Chiesa, annaffiando se stessa, irriga tutti con acqua splendente e guarisce le malattie dei cuori, lodandoti qual Eufrate luminoso, benedetto Crisostomo. [sedelna del Polieleo, ufficio del Mattutino]

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