La perfetta umiltà - una omelia per san Nicola di Mira (s. Serafim Sobolev)

 Presentiamo la traduzione di una omelia di san Serafino Sobolev (+1950) per la festa di san Nicola il taumaturgo, arcivescovo di Mira in Licia (6/19 dicembre), uno dei santi più amati dagli ortodossi di tutto il mondo



Icona di s. Nicola di Mira

Ogni volta che la Santa Chiesa celebra la memoria di un santo Vescovo, ci presenta le Beatitudini di Cristo nella lettura del Vangelo durante la Liturgia. Ed è su questo che vorrei richiamare la vostra attenzione oggi, amati fratelli e sorelle in Cristo, nella festa di San Nicola Taumaturgo: Perché il Signore benedice la povertà spirituale, cioè l'umiltà, all'inizio di questi versetti sapienziali?

La risposta a questa domanda si trova nelle parole del tropario a San Nicola: "Hai raggiunto le vette mediante l'umiltà e le ricchezze mediante la povertà". Da queste parole si evince che l'altezza della vita morale cristiana e tutta la ricchezza della grazia dello Spirito Santo si acquista con l'umiltà. È la base della nostra salvezza. Da ciò è chiaro perché il Signore ha posto la beatitudine sull'umiltà come fondamento di tutte le sue beatitudini. Senza umiltà è impossibile piangere i nostri peccati; poiché come piangerà un uomo orgoglioso per i suoi peccati quando non è consapevole di questi peccati in se stesso, quando si giustifica sempre e accusa gli altri? Senza umiltà è impossibile essere mansueti, perché un uomo orgoglioso non perdona gli insulti. Senza umiltà è impossibile avere fame e sete della verità di Cristo, perché un uomo orgoglioso ha fame e sete solo che ognuno consideri le proprie opinioni come verità, anche se false. Senza umiltà è impossibile essere misericordiosi, perché le persone orgogliose hanno un cuore crudele. Senza umiltà, è impossibile avere un cuore puro, perché l'orgoglio è il veicolo di tutte le empietà e di tutti i vizi. Senza umiltà è impossibile essere pacificatori, perché l'orgoglio non solo non contribuisce alla pace, ma è fonte di malizia, ostilità, e tutti i tipi di disordini tra le persone. Senza umiltà è impossibile intraprendere l'ascesi di essere perseguitato per la verità di Cristo; e tanto più è impossibile sopportare i rimproveri, l'esilio e qualsiasi calunnia per amore di Cristo, perché l'uomo orgoglioso può essere perseguitato e sopportare tutte le disgrazie, fino alla morte, ma solo per amore del suo orgoglio.

Così, senza umiltà, è impossibile fare anche un solo passo verso il compimento di una buona azione veramente cristiana, che, essendo basata sull'umiltà, è accompagnata e contraddistinta da essa come il suo tratto più caratteristico. Il Signore ha testimoniato questa verità nel suo discorso della montagna, non solo esponendo prima la Beatitudine sull'umiltà, ma anche con le sue parole con le quali ci ha comandato di fare segretamente l'elemosina, la preghiera e il digiuno e di compiere buone azioni in modo che la nostra mano sinistra non sa cosa fa la nostra destra (Mt 6,3). Per questo i santi, quei veri discepoli di Cristo, hanno cercato di nascondere agli altri le loro buone azioni. Una volta fu chiesto a san Poemen il Grande quale virtù fosse la più alta. Disse: "Ciò che si fa in segreto".

Tenendo presente l'insegnamento di Cristo sul significato dell'umiltà per la vita cristiana, sapendo che la vita virtuosa dei santi era permeata di umiltà e da essa distinta come la sua proprietà più essenziale, sforziamoci anche noi, carissimi, di avere l'umiltà, senza la quale non diventeremo mai veri cristiani.

Certo, acquisire l'umiltà è il più difficile di tutti gli sforzi ascetici. Spesso, anche il Signore stesso, inviandoci grandi prove e tribolazioni, non può costringerci ad essere umili. Questo lo sappiamo, figli amati in Cristo, dalla nostra stessa esperienza di vita. Tuttavia, senza umiltà, non raggiungeremo mai la salvezza. Cerchiamo dunque di acquisirla almeno dapprima nella sua forma più semplice e originale; cioè, cerchiamo di essere consapevoli della nostra peccaminosità e del nulla davanti a Dio. Naturalmente, non è un grande merito essere consapevoli dei nostri peccati davanti a Dio quando sono così evidenti per noi e per gli altri. Ma se acquistiamo questa umiltà iniziale, allora ci avviciniamo anche alla sua forma più alta, che consiste nel considerarci peggiori degli altri. Questa umiltà è molto preziosa agli occhi di Dio. Per questo il Signore ha detto: Chiunque si esalta sarà umiliato (Luca 18:14).

Solo avendo raggiunto un tale grado di umiltà potremo acquisire la sua forma più alta e perfetta, che consiste nell'attribuire tutte le nostre buone azioni non alle nostre forze, ma a Dio; e insieme al Divin Salmista, di' dal profondo del nostro cuore: Non a noi, o Signore, non a noi, ma al tuo nome da gloria, per la tua misericordia e per la tua verità (Sal 113,9). Allora saremo in grado di adempiere perfettamente tutti i comandamenti divini. Ricordiamo le parole dell'apostolo Paolo: Tutto posso in Cristo che mi fortifica (Fil 4,13). Queste parole ci dicono che con l'aiuto di Dio possiamo compiere anche il podvig più difficile, cioè acquisire la vera, perfetta umiltà.

Chiediamo quindi al Signore che ci aiuti, attraverso le preghiere dei santi e del Santo pontefice Nicola, ora celebrato dalla Chiesa, ad acquisire questa grande, fondamentale virtù. Quando acquisiamo l'umiltà, allora sapremo per esperienza personale perché il Signore ha posto al primo posto la Beatitudine sulla povertà spirituale. Allora diventeremo veri seguaci di Cristo, portatori di ogni virtù cristiana, e le parole di Cristo si adempiranno nella nostra vita: Fa' sì che la tua luce risplenda davanti agli uomini, affinché vedano le tue buone opere e glorifichino il Padre tuo che è nei Cieli Mt 5,16).

Amen.

Sermone pronunciato nella chiesa russa di San Nicola a Sofia, in Bulgaria, il 6 dicembre 1925.

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