I corpi risorti all'Apocalisse (s. Simeone il Nuovo Teologo)

 

Come saranno i nostri corpi trasfigurati dopo il Giudizio Finale? San Simeone il Nuovo Teologo (+1022) ebbe una visione su questa realtà ineffabile dell'Apocalisse. Il testo, tradotto dal greco, è tratto da San Simeone il Nuovo Teologo, la vita del Santo, di Nikitas Stithatos, edizione critica di Archim Simeon Koutsa, AKRITAS Publications, pp. 189-193. In foto, una icona del santo asceta. 

Un giorno, mentre San Simeone stava pregando con purezza e conversando con Dio, vide che l'aria cominciava a illuminare la sua mente, e mentre era nella sua cella, credette di essere fuori in uno spazio aperto. Era notte, appena cominciata. Poi cominciò a risplendere dall'alto come la rosa del mattino - oh che orribili apparizioni dell'uomo! - e la casa e tutto il resto scomparvero, e lui pensò di non essere affatto in una casa. Fu portato via da un'estasi del tutto divina, percependo bene con la mente la luce che gli appariva. Questo cresceva a poco a poco e faceva sembrare l'aria più luminosa, e si sentiva con tutto il corpo fuori dal mondo...

Ma poiché  quella luce brillava ancora di più e gli sembrava come un sole al tramonto che risplende dall'alto, si sentiva come se si trovasse in mezzo alla luce e che tutto se stesso, insieme al suo corpo, fosse pieno di gioia e lacrime per la dolcezza che gli procurava la sua presenza. Nello stesso tempo vide che la stessa luce entrava miracolosamente in contatto con il suo corpo e penetrava lentamente nelle sue membra. Lo stupore di questa apparizione lo distolse dalla sua precedente teoria e gli fece sentire solo questa cosa squisita che stava accadendo dentro di lui. Vide, quindi, che quella luce penetrava lentamente in tutto il suo corpo, nel suo cuore e nei suoi organi e lo rendeva integro come fuoco e luce. 

E come prima la casa, così ora gli faceva perdere il senso della forma, della posizione, del peso e della forma del corpo e si fermava e piangeva. Poi sentì una voce dalla luce che gli disse: "Così si decide di cambiare i Santi che vivranno e saranno ancora qui al tempo dell'ultima tromba, e così trasformati saranno rapiti, come dice l'apostolo Paolo". Per molte ore essendo il beato in questo stato, segretamente e incessantemente lodando Dio e comprendendo la gloria che lo circondava e l'eterna beatitudine che sta per essere data ai Santi, cominciò a pensare e monologare dentro di sé: "devo tornare di nuovo nello stato precedente del mio corpo, o vivrò così per sempre?" 

Non appena ebbe questo pensiero, si sentì immediatamente girare intorno al suo corpo come un'ombra o uno spirito.  Capì di essere diventato, come abbiamo detto, intero con il suo corpo leggero senza peso, senza forma e senza materia. E il suo corpo sentiva di esistere, ma senza dimensioni materiali e come fosse interamente spirituale.  In altre parole, sentiva di non avere alcun peso o volume, ed era sorpreso di vedere se stesso, che aveva un corpo, come se non avesse corpo.

E la luce che parlava in lui, come prima, gli diceva ancora: «Tali saranno dopo la risurrezione nell'età futura tutti i santi  circondati incorporeamente di corpi spirituali o più leggeri e più fini e più eterei o più spessi e più pesanti e più terrestri, da quale sarà determinato per ciascuno l'atteggiamento e l'ordine e la familiarità con Dio».

All'udire ciò Simeone, il divinissimo e teoforo e ricettivo dei misteri celesti,  e dopo aver visto l'inesprimibile luce divina e aver ringraziato Dio, che ha glorificato la nostra razza e l'ha resa partecipe della sua divinità e del suo regno, è tornato in sé e si è ritrovato nella sua cella nella sua natura umana. Ma con giuramenti ha assicurato a coloro con cui ha avuto coraggio di rivelare i suoi segreti, che "per molti giorni ho sentito questa leggerezza del corpo senza capire affatto né la fatica, né la fame, né la sete".

Quindi, poiché con questi era unito solo allo Spirito ed era pieno dei suoi doni divini - e naturalmente lui stesso aveva completamente purificato la sua mente, vide apparizioni e rivelazioni temibili del Signore come i Profeti di un tempo. Così, avendo spirito apostolico, perché la sua esistenza era diretta e mossa dallo Spirito divino, ebbe anche il dono della parola che usciva dalle sue labbra e, mentre era di fatto analfabeta, teologizzava e con i suoi scritti divinamente ispirati insegnava ai fedeli l'esattezza della vita pia.  Essendo salito a un tale livello spirituale, cominciò a scrivere capitolo per capitolo discorsi ascetici sulle varie virtù e le passioni ad esse opposte.

Da quanto ha appreso dalla sua personale vita ascetica e dalla sapienza divina che gli è stata data, descrive accuratamente la vita monastica per coloro che la praticano e diventa così per il popolo monastico un fiume di Dio pieno di acque spirituali. 

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