Una corretta teologia battesimale (prof. Andreas Theodorou)

 Pubblichiamo in italiano un articolo su una revisione della teologia battesimale in accordo alla Tradizione, e una disamina dei peggiori errori sul Battesimo nei circoli modernisti. Il documento è stato scritto dal professore Andreas Theodorou (1922-2004) professore presso la cattedra di teologia dell'Università di Atene. In foto, il professor Andreas Theodorou.

Vi è una nuova teoria ecclesiologica. Secondo essa, dovunque il battesimo è amministrato nel nome della Santissima Trinità, lì c'è anche la vera Chiesa, e include gli eterodossi. È ovvio che attraverso questa teoria, che ha sfumature ecumeniste, si estendono i confini della Chiesa cattolica, sotto l'ombrello del quale molti cristiani possono trovare rifugio, indipendentemente dalla loro teologia più generale, credo, e dalla loro particolare fisionomia ecclesiologica. Qualcosa di analogo accade con la famigerata Branch Theory dei protestanti relativa all'interpretazione della Chiesa. Secondo esso, e ovviamente vagamente, questa teoria è corretta. Infatti, la confessione della dottrina della Santissima Trinità della Fede è essenziale sia per la fondazione della Chiesa che per la salvezza dell'umanità. Ma quale dottrina? Ovviamente, quello vero, come viene insegnato puro e intatto nel seno della Chiesa cattolica ortodossa di Cristo. Ma questo vale anche per l'eterodossia? Sicuramente no.

Diamo un'occhiata a questa questione in dettaglio. La dottrina della Santissima Trinità della Fede Ortodossa si concentra su tre punti fondamentali e inamovibili: essenza, ipostasi ed energie divine. L'essenza è assolutamente trascendentale, indescrivibile e indiscernibile. Le ipostasi sono distinzioni teologiche della divinità, delle persone stesse, che esprimono il modo dell'esistenza eterna del divino, i cui attributi ipostatici sono personali, non confusi e incomunicabili. E le energie divine sono parimenti distinzioni teologiche del divino, che non costituiscono la semplice natura di Dio, da cui originano eternamente, quanto le innate ricchezze di esso, sono trasmettitori e comunicatori, attraverso i quali la trascendente natura divina si esprime in i suoi vari riferimenti e manifestazioni esteriori, creazione, rivelazione e redenzione.

Con la confessione di questi tre punti si costituisce la vera dottrina della Santissima Trinità della Fede, la cui confessione è necessaria per la salvezza. Ed è facilmente comprensibile che la minima falsificazione di uno o anche più di questi punti privi l'uomo della salvezza. Ma cosa sta succedendo con gli eterodossi? Accettano giustamente la principale dottrina della Fede? Certamente no. Sia i papisti che le propaggini più basilari del protestantesimo lo deformano su due punti chiave: il rapporto ipostatico delle persone, e le energie divine, cadendo in una spaventosa eresia, che le separa dal corpo della vera Chiesa del Signore. Il primo punto su cui snaturano la fede trinitaria è il Filioque. Menziona l'ordine e le relazioni ipostatiche della Divinità Trina. Secondo la Fede Ortodossa, il Padre è l'innato, la Sorgente Divina, da cui originano eternamente le altre due Persone della Trinità, il Figlio per nascita e lo Spirito Santo per emanazione. Secondo il Filioque (e dal Figlio) lo Spirito Santo procede non solo dal Padre, ma anche dal Figlio. In tal modo si abolisce il principio del Padre come unica Sorgente Divina della Trinità, si introduce la dualità, si confondono l'ordine e gli attributi ipostatici delle Persone, si confondono la verità e l'opera della terza Persona della Santissima Trinità declassato. Il secondo punto sono le energie divine increate. Gli eterodossi lo rifiutano. Secondo i papisti, una tale distinzione distrugge la semplicità della natura divina, portandovi la sintesi. A torto, però. Perché, così come le ipostasi sono distinzioni divine che non violano la semplicità della natura divina, in egual misura non lo sono nemmeno le distinzioni delle energie divine increate. I papisti infatti accettano le energie divine, comunque create, ma non quelli increati. Secondo loro, la Santa Luce Divina è stata creata, proprio come è stata creata la grazia, che Dio crea per comunicare con il mondo esterno e per santificare l'uomo. Ma con tali percezioni gli eterodossi possono essere inclusi nell'aspetto cattolico della Chiesa, come incarnato ed espresso dalla Chiesa universale e ortodossa? Il Battesimo nel nome della Santissima Trinità, per avere validità e potenza, presuppone la vera confessione della Fede Trinitaria; in caso contrario, è semplicemente una frase irrilevante.

Lo stesso vale per il Santo Battesimo. Deve anche essere autentico e genuino, se deve definire la vera Chiesa di Cristo. Infatti, secondo la fede ortodossa, il battesimo definisce la Chiesa. Attraverso di essa l'uomo si libera della sporcizia della trasgressione ancestrale (il peccato originale), si purifica dal peccato e rinasce spiritualmente. E automaticamente, diventa un membro autentico della Chiesa, si unisce al Corpo mistico di Cristo e ottiene il diritto di partecipare anche agli altri sacramenti, i ministri della grazia divina redentrice. Tuttavia, affinché il battesimo possa definire la Chiesa, deve soddisfare presupposti di base definiti come segue:

a) deve essere amministrato sul terreno della Chiesa cattolica (universale) e ortodossa di Cristo;

b) deve essere amministrato nel nome della Santissima Trinità attraverso una tripla immersione ed emersione in acqua santificata;

c) deve essere amministrata da un ministro valido, vescovo o sacerdote.

E ci si può ragionevolmente chiedere, il battesimo degli eterodossi soddisfa i suddetti presupposti? Ovviamente no. Anzitutto, non avviene sul terreno della Chiesa, che il Signore ha fondato, poiché in genere non le appartengono né le "chiese" eterodosse né le comunità confessionali cristiane. Secondo l'esatta dottrina, il battesimo degli eretici è invalido e privo di sostanza. Quest'ultima caratterizzazione non è ovviamente assoluta. Sotto determinati presupposti (il più importante dei quali è che sia amministrato nel nome della Santissima Trinità), questo battesimo ha qualche fondamento. Con questa base e per dispensa, il battesimo degli eretici può essere accettato in linea di principio, e solo nei casi di eretici entrati nel seno della Chiesa cattolica ortodossa.

Poi, il battesimo eterodosso soffre anche di un altro motivo molto importante. Mentre per noi il battesimo, per essere valido, deve essere somministrato mediante una triplice immersione ed emersione in acqua santificata, atto che simboleggia la sepoltura e la risurrezione del Signore, gli eterodossi (papisti e protestanti) hanno violato questa condizione, battezzando versando e spruzzando. Questo tipo di battesimo era naturalmente praticato anche nella Chiesa antica. Ma era straordinario, amministrato nei casi di necessità, quando non era facile immergersi in un fonte battesimale (battesimo a letto di malato, chi era costretto a letto per malattia). Era anche un battesimo di dispensa. Ma l'introduzione di questo come diritto canonico della Chiesa è inammissibile, poiché danneggerebbe la completezza del santo sacramento. Teologia battesimale, coerentemente con quanto abbiamo affermato sopra, non è discutibile se il battesimo che definisce la Chiesa è un battesimo canonico, amministrato sulla base della Chiesa di Cristo una, santa, cattolica e apostolica. E come il battesimo canonico definisce la Chiesa, che è costituita dalla carne storica (le sue membra umane), così anche il santo sacramento della santa Comunione, ben amministrato, definisce similmente la Chiesa come comunità eucaristica attorno al vescovo, esprimendo il legame indissolubile del Corpo di Cristo, la fede, l'amore e il suo dinamismo divino. La teologia battesimale diventa sospetta e rifiutabile, quando, superando le barriere dottrinali, tende ad accettare, in ragione della Chiesa Una, Santa, Cattolica e Apostolica, eretici ed eterodossi come membri canonici, semplicemente e solo perché celebrano il battesimo nel nome della Santissima Trinità, indipendentemente dal resto della loro identità ecclesiologica, e dalla miscredenza, dall'eresia e dall'errore che li affliggono. Davvero, come può il papismo, con la sua moltitudine di eterodossie eretiche trinitarie ed ecclesiologiche (Filioque , negazione delle energie divine increate, infallibilità e primato pontificio) - per non parlare del suo più generale ethos ecclesiastico, della sua propensione al nuovo, della prepotenza, del suo spirito laico - definiscono la vera Chiesa, che Cristo ha fondato sulla terra? O come può il protestantesimo, con il suo sfrenato individualismo, la sua mancanza del concetto di dottrina cattolica, la sua assenza di autorità e coerenza ecclesiastica, con le sue dottrine di una Chiesa invisibile e immaginaria, sia con la sua divisione che con il suo profilo, trovare autentica sistemazione nel Santa Chiesa di Cristo, per il solo fatto di poter amministrare il battesimo nel nome della Santissima Trinità? Ma queste cose sono serie? Noi ortodossi onoriamo la dottrina della grande fede della Chiesa. Ed ecco perché, nel punto del sacro Credo dove si confessa: "nella Chiesa Una, Santa, Cattolica e Apostolica", facciamo il segno della croce. Ciò esprime la nostra estrema sensibilità e la nostra viva fede nella Chiesa che Cristo ha istituito sulla terra per salvare l'uomo dal peccato, che l'Ortodossia incarna in modo assoluto. Proclamiamo questa nostra fede ovunque e sempre. Coloro che lo nascondono o si rifiutano di confessarlo non sono ortodossi. Purtroppo questo triste fenomeno, che una parte degli ortodossi non esprima con coraggio e compiutezza la propria identità ecclesiologica, si osserva oggi negli ambienti ecumenisti del mondo intercristiano, dove si assiste a una minimizzazione dell'importanza delle dottrine, a un allentamento tradizioni ecclesiastiche e una prematura e incurante fretta di unire le Chiese. Mi chiedo quanti ortodossi che partecipano a conferenze filantropiche ecumeniste esprimano con coraggio la loro identità ecclesiologica, rigettando il principio protestante fondamentale della teoria del Ramo, che costituisce l'anima dell'ecclesiologia del "Consiglio ecumenico delle Chiese"? Ma occorre molta cautela anche riguardo alla nuova teoria emergente della teologia battesimale. Che questa teoria provenga anche dall'ecclesiologia protestante è evidente. La tendenza all'allargamento della Chiesa storica è volta ad accogliere in essa i cristiani che ne sono stati tagliati fuori. Se ciò accade davvero, la questione è molto pericolosa per l'Ortodossia, che crede di essere l'unica vera Chiesa di Cristo sulla terra. Ed è pericoloso per un altro motivo molto serio. Se sarà una base comunemente accettata, cioè se il battesimo nel nome della Santissima Trinità, indipendentemente da chi provenga, definisce la Chiesa, le barriere dottrinali che separano le Chiese vengono automaticamente rimosse, l'intercomunione è ormai una realtà, e l'unione delle Chiese diventa assolutamente una realtà. Ma possiamo accettare queste cose?

Commenti