Che cosa sono il dicherio e il tricherio?

 Cosa sono il dicherio e il tricherio?

 Il dicherio (dal greco δικήριον - dikirion) e il tricherio (τρικήριον - trikirion) sono due candelieri usati nelle funzioni sacerdotali, di cui il primo ha due candele ( dis  = due e kiros  = luci), e il secondo tre ( tris  = tre e kiros  = luci). Hanno la loro origine nel candelabro che gli imperatori bizantini portavano per benedire il popolo e sono usati nella Liturgia quando il vescovo è presente. Con essi il vescovo benedice i fedeli nei momenti indicati durante il servizio, durante il resto del servizio liturgico viene tenuto in mano dai diaconi mentre all'ingresso col Vangelo il Vescovo li riceve e benedice il popolo incrociandoli in direzione della navata. Un altro momento in cui il vescovo benedice il popolo è durante l'intonazione del versetto "Signore benedici questa vigna" durante il Trisagio, tipico delle liturgie pontificali, così come prima dell'anafora, alla invocazione che segue al versetto "misericordia di pace, sacrificio e lode". 


Il metropolita Demetrio (GOC America) che benedice usando il dichirio e il trichirio.

Il dicherio simboleggia le due nature nella Persona del Salvatore, e il tricherio simboleggia le tre Persone della Santissima Trinità.

In passato si portava davanti al vescovo un candelabro con una sola candela (torcia), che veniva chiamato monovamboulos, cioè candelabro singolo, in contrapposizione a divamboulos, il candelabro a due bracci e lumi, che veniva portato davanti a imperatori e patriarchi, a simboleggiare il duplice potere, laico ed ecclesiastico, degli imperatori.

Un trichirio speciale, unito ad una croce manuale, è utilizzato dal clero russo durante le celebrazioni pasquali, ed è attributo non solo episcopale, ma anche sacerdotale.I russi lo chiamano troitsa


Uno ieromonaco con il trichirio pasquale per le celebrazioni della notte di Pasqua

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TRADOTTO DA

Prof. Univ. Dr. Ene Braniște, Liturgica generală, vol. II, Editura Basilica, București, 2015, p. 336

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