Inno Acatisto a san Zenobio vescovo di Firenze

Offriamo nel giorno della sua commemorazione questo acatisto devozionale al più grande vescovo della città di Firenze, mia patria terrena.


INNO ACATISTO A SAN ZENOBIO DI FIRENZE



Icona di s. Zenobio di Andrea Orcagna, XIV secolo


S. Benedetto il nostro Dio in ogni tempo, ora e sempre, per tutti i secoli dei secoli. 

C. Amen.  

Il Lettore prende la benedizione e legge le preghiere iniziali. 

L. Re celeste, Consolatore, Spirito della verità, che sei ovunque presente e tutto ricolmi, scrigno dei beni e dispensatore di vita, vieni, e dimora in noi, e purificaci da ogni macchia, e salva, o Buono, le nostre anime. 

Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi misericordia di noi. (tre volte) 

Gloria al Padre e al Figlio e al santo Spirito, e ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen. 

Santissima Trinità, abbi misericordia di noi; Signore, purifica i nostri peccati; Sovrano, perdona le nostre iniquità; Santo, visita e guarisci le nostre infermità, a causa del tuo nome. 

Kyrie eleison. (tre volte). 

Padre Nostro, che sei nei Cieli, sia santificato il tuo Nome; venga il tuo Regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra; dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti così come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal maligno. 

S. Poiché tuo è il regno, la potenza e la gloria, Padre, Figlio, e Spirito Santo, ora e sempre nei secoli dei secoli. 

 

L. Amen. Per dodici volte: Kyrie eleison. Dopodiché: gloria al Padre... ora e sempre.  

 

L. salmo 142 Signore, ascolta la mia preghiera, porgi l'orecchio alla mia supplica, tu che sei fedele, e per la tua giustizia rispondimi. Non chiamare in giudizio il tuo servo: nessun vivente davanti a te è giusto. Il nemico mi perseguita, calpesta a terra la mia vita, mi ha relegato nelle tenebre come i morti da gran tempo. In me languisce il mio spirito, si agghiaccia il mio cuore. Ricordo i giorni antichi, ripenso a tutte le tue opere, medito sui tuoi prodigi. A te protendo le mie mani, sono davanti a te come terra riarsa. Rispondimi presto, Signore, viene meno il mio spirito. Non nascondermi il tuo volto, perché non sia come chi scende nella fossa. Al mattino fammi sentire la tua grazia, poiché in te confido. Fammi conoscere la strada da percorrere, perché a te si innalza l'anima mia. Salvami dai miei nemici, Signore, a te mi affido. Insegnami a compiere il tuo volere, perché sei tu il mio Dio. Il tuo spirito buono mi guidi in terra piana. Per il tuo nome, Signore, fammi vivere, liberami dall'angoscia, per la tua giustizia. Per la tua fedeltà disperdi i miei nemici, fa' perire chi mi opprime, poiché io sono tuo servo. 


Tropario, in tono IV 

Figlio prediletto della Toscana, gloria della città di Firenze, insigne padre nostro Zenobio, con veglie e digiuni hai ricevuto i carismi dello Spirito Santo, e hai difeso il popolo dai dardi velenosi dell’arianesimo; tu che molto hai ricevuto da Dio, non lesinare ora la tua intercessione, e prega il Cristo Dio che salvi le nostre anime.  


Contacio I 

Meraviglia per gli Angeli e stupore per gli uomini è la tua vita, o benedetto Zenobio, perché con la tua santa esistenza hai dimostrato agli uomini e alla corte celeste la veridicità della Grazia. Ora accogli anche i nostri canti di lode, che intoniamo con fede nella tua intercessione: gioisci, o beato Zenobio, santo taumaturgo!  


Ico I  

Gioia per tutti noi sei tu, Zenobio beato, perché, certi della tua difesa presso il trono del Signore, con ardore accorriamo al porto sicuro della tua preghiera: così come hai santificato il popolo fiorentino quando camminavi fra gli uomini, benedici ora anche noi che onoriamo la tua memoria, cantando: 

Gioisci, operatore di molti miracoli;  

Gioisci, buon pastore della città di Firenze; 

Gioisci, tu che hai insegnato al tuo gregge la vera fede; 

Gioisci, tu che hai salvato molte anime con il tuo esempio; 

Gioisci, tu che senza posa hai proclamato la dottrina ortodossa; 

Gioisci, guida per tutti coloro che amano la santità; 

Gioisci, o beato Zenobio, santo taumaturgo! 

 

Contacio II 

Sei nato in una famiglia pagana, o beatissimo Zenobio, da genitori di agiata condizione; Tuttavia tu fin da fanciullo preferisti la ricchezza dello spirito, e ti sei avvicinato alla vera fede, cantando a Dio: alleluia! 

 

Ico II 

I tuoi parenti vollero indurti al matrimonio con una fanciulla dell’antica superstizione, ma tu sei fuggito per battezzarti presso il vescovo Teodoro, e Luciano e Sofia, tuoi genitori nella carne, corsero solerti a fermare la mano del tuo battista; e tu, segnando i tuoi genitori col segno della beatissima Croce, hai operato il tuo primo miracolo, convertendo l’animo dei tuoi parenti. Per questo ti lodiamo così: 

Gioisci, tu che non hai accettato le nozze degli uomini in vista delle nozze celesti; 

Gioisci, tu che nulla hai anteposto alla grazia delle acque lustrali; 

Gioisci, tu che fin da bambino hai sentito la chiamata dell’Onnipotente; 

Gioisci, tu che hai benedetto i tuoi genitori e fosti ascoltato dal Signore; 

Gioisci, tu che ricevesti il battesimo dalla mano del vescovo Teodoro; 

Gioisci, tu che sei diventato un modello di fede fin dall’adolescenza; 

Gioisci, o beato Zenobio, santo taumaturgo! 


Contacio III 

Confermato nella fede, il vescovo Teodoro notò la tua fede limpida come una fonte zampillante grazia, e pertanto ti ordinò suddiacono e poi arcidiacono, e servivi nel tempio del Signore Dio, inneggiando: Alleluia! 


Ico III 

Il tuo servizio è conosciuto per l’amore che avevi per le cose divine, o benedetto Zenobio, e affiavi il vescovo con letizia, e oggi come allora, ricevi le nostre lodi meritate: 

Gioisci, tu che mai hai abbandonato il servizio d’altare; 

Gioisci, tu che con fervore hai accompagnato i presbiteri nel loro ministero; 

Gioisci, fedele guardiano della basilica di san Lorenzo; 

Gioisci, fresco virgulto nella vigna del Signore; 

Gioisci, soave cantore della divina gloria; 

Gioisci, splendido lume della fede ortodossa; 

Gioisci, o beato Zenobio, santo taumaturgo! 


Contacio IV 

Come un atleta scattante hai corso la gara della fede, Zenobio lodatissimo, e le tue prediche ortodosse hanno purificato la città dal morbo di Ario il tre volte maledetto; e noi, attoniti dinnanzi al tuo zelo, cantiamo a Dio: alleluia.  


Ico IV 

Come un balsamo dal soave profumo la tua opera ha guarito le piaghe purulente dell’eresia, e la città di Firenze tornava alla fede dei Padri, o Zenobio santissimo, quando l’insigne Ambrogio da Milano si recava a Roma e fece tappa presso di te, già pregustando un santo incontro; e come il santo arcivescovo di Milano, anche noi ti lodiamo così: 

Gioisci, invitto castigatore di demoni; 

Gioisci, insuperabile lottatore per la Verità; 

Gioisci, unguento benedetto per le anime ferite; 

Gioisci, tu che fosti ovunque conosciuto per il tuo zelo; 

Gioisci, Tu che fosti amato dal presule di Milano; 

Gioisci, astro splendente del popolo fiorentino; 

Gioisci, o beato Zenobio, santo taumaturgo! 


Contacio V 

Ambrogio volle portarti con sé a Roma in visita da Papa Damaso, o beatissimo, affinché la tua santità non rimanesse confinata nelle patrie mura; e noi, ispirati dal tuo esempio di fede, inneggiamo a Dio: Alleluia.  


Ico V 

Giunto nella Città Eterna, o benedetto Zenobio, fosti accettato qual diacono al servizio del vescovo di Roma, giacché tutti non potevano che ammirare la tua santità di vita; e anche noi, unendoci in coro, ti cantiamo: 

Gioisci, araldo dell’Evangelo; 

Gioisci, dell’Urbe lodato maestro; 

Gioisci, tu che fosti al servizio del papa; 

Gioisci, tu che fosti apocrisario di Roma a Costantinopoli; 

Gioisci, perché il tuo nome è diffuso in tutto l’ecumene; 

Gioisci, da Dio molto amato; 

Gioisci, o beato Zenobio, santo taumaturgo! 


Contacio VI 

Mentre lasciavi Firenze alla volta di Roma in una vita di preghiera e unione con Dio, o santificato Zenobio, hai salvato dalla prematura morte il figlio di una pellegrina dalle Gallie; e noi ora inneggiamo a Dio, che ti ha dato un tale potere: alleluia! 


Ico VI 

Ti sei dimostrato un perfetto discepolo di Cristo il quale ti ha donato il carisma della taumaturgia, o beato Zenobio, quando hai resuscitato il fanciullo fra lo stupore di tutti; e noi lodiamo te, nostro intercessore presso Dio, così: 

Gioisci, dispensatore della divina guarigione; 

Gioisci, strumento prediletto di Dio per la sua energia vivificante; 

Gioisci, caduceo di Cristo; 

Gioisci, poiché la tua santità si è resa manifesta nei miracoli; 

Gioisci, tu che hai ottenuto il dono della taumaturgia; 

Gioisci, tu che mai hai negato la tua intercessione a coloro che con fede si avvicinavano a te;  

Gioisci, o beato Zenobio, santo taumaturgo! 


Contacio VII 

I tuoi molti miracoli sono per noi la testimonianza della presenza di Dio fra il suo popolo, e giubilanti cantiamo al Signore che ti ha amato: alleluia! 


Ico VII 

Durante la processione con papa Damaso presso la chiesa di santa Maria in Trastevere, ti fu presentato il figlio del prefetto di Roma, caduto sotto una maligna paralisi; e tu, con l’imposizione delle mani, lo hai alzato dal suo letto. Glorificando il Signore che ti ha concesso il dono della taumaturgia, lodiamo il tuo nome dicendo: 

Gioisci, tu che hai guarito innumerevoli malati; 

Gioisci, perché il tuo nome incute timore ai demoni; 

Gioisci, speranza degli ammalati; 

Gioisci, devoto servitore del Signore; 

Gioisci, perché le tue mani benedette compiono miracoli; 

Gioisci, perché Iddio ti ha innalzato fra gli uomini per la tua santità; 

Gioisci, o beato Zenobio, santo taumaturgo! 


Contacio VIII 

Il papa Damaso, ben conoscendo la profondità della tua sapienza, ti ha scelto come suo apocrisario presso la città imperiale, la Nuova Roma, e ti mandò là come suo rappresentante, e tutti, stupiti dalla tua santità, cantavano a Dio: alleluia! 


Ico VIII 

Giunse la notizia della morte del vescovo Teodoro, che in gioventù ti istruì nella fede, e il santo Padre decise di mandarti a Firenze per controllare le elezioni del nuovo episcopo, e la folla ti ha scelto, o beato Zenobio, giacché la tua fama ti precedette. E noi, alzando lo sguardo verso il Cielo, ti inneggiamo:  

Gioisci, pastore del tuo popolo amato da Dio e dagli uomini; 

Gioisci, zelante evangelizzatore della tua terra natia; 

Gioisci, battezzatore fervoroso dei figli della Toscana; 

Gioisci, distruttore di idoli pagani; 

Gioisci, medicamento salutare contro l’eresia ariana; 

Gioisci, perché grazie a te la vera fede ha trionfato ovunque sei andato; 

Gioisci, o beato Zenobio, santo taumaturgo! 


Contacio IX 

Sei divenuto vescovo nella tua terra natale, o beatissimo Zenobio, e il tuo zelo non ti lasciava inoperoso: hai edificato numerose chiese e hai benedetto la tua terra con un incessante apostolato, e ovunque andavi il popolo attorno a te si adunava, lodando Iddio: Alleluia.  


Ico IX 

Hai predicato per le terre dell’Arno, o glorificato gerarca, in tutti infondendo la sacra dottrina, giungendo fino all’Appennino, dove il diavolo si palesò e cercò di traviare le giovani anime dei tuoi fedeli; Ma tu, o santo Zenobio, vincendo la gara d’astuzia con la tua purezza e santità, hai sconfitto le macchinazioni del Nemico, e giustamente ricevi ora le nostre lodi: 

Gioisci, tu che hai vinto l’astuzia dei demoni; 

Gioisci, gloriosa colonna della Chiesa di Cristo; 

Gioisci, lampada luminosa di retta dottrina; 

Gioisci, evangelizzatore delle terre dell’Arno; 

Gioisci, sommo sacerdote dai molti carismi; 

Gioisci, terrore dei pagani e letizia degli uomini timorati di Dio; 

Gioisci, o beato Zenobio, santo taumaturgo! 


Contacio X 

Ti sei guadagnato il nome di Apostolo di Firenze, o beato gerarca, con la tua insonne predicazione e con la tua alta teologia, e noi cantiamo a Dio per i miracoli che hai compiuto: alleluia.  


Ico X 

Campione della retta dottrina ti sei manifestato, Zenobio lodatissimo, liberando le valli della Toscana dall’arianesimo, perfida dottrina che nega la divinità di Cristo; ma tu, qual lottatore indefesso della Verità, hai dimostrato la vacuità delle premesse degli eretici, e per questo meriti le lodi dei veri amici di Dio: 

Gioisci, tu che hai difeso la teologia ortodossa dai nemici di Cristo; 

Gioisci, tu che hai proclamato la divinità di Gesù; 

Gioisci, tu che hai sopportato le ingiurie degli eretici; 

Gioisci, tu che hai convertito il popolo alla vera fede; 

Gioisci, colonna della Chiesa fiorentina; 

Gioisci, perché il tuo nome è lodato dagli angeli e dagli uomini; 

Gioisci, o beato Zenobio, santo taumaturgo! 


Contacio XI 

Quando hai percepito il termine della tua vita, o beatissimo, ti sei degnamente preparato alla sepoltura, pronto per passare dalla vita terrena alla vita eterna, e hai rivolto a Dio il tuo animo, cantando: alleluia.  


Ico XI 

O beatissimo vescovo Zenobio, con ardore domandiamo la tua intercessione, perché ti conosciamo qual vero amico di Dio e ora che ti trovi dinnanzi al suo Trono negli Eccelsi, non lasciarci delusi, ma accorri con fervore in nostro aiuto, a noi che ti cantiamo: 

Gioisci, tu che hai protetto la tua verginità e l’hai onorata per tutta la vita; 

Gioisci, tu che hai servito l’altare di Dio fin dall’adolescenza; 

Gioisci, tu che hai ricevuto innumerevoli grazie; 

Gioisci, tu che hai vissuto una vita santa; 

Gioisci, tu che hai benedetto Firenze con il tuo apostolato; 

Gioisci, santo vescovo della Chiesa toscana; 

Gioisci, o beato Zenobio, santo taumaturgo! 


Contacio XII 

Le tue spoglie benedette furono traslate nell’antica basilica e poi nella nuova cattedrale di santa Reparata, che tanto hai amato, o beato Zenobio, e assieme a lei a tutti i santi, ora lodi direttamente il Creatore, cantando alla divina liturgia celeste: alleluia.  


Ico XII 

Non hai smesso di operare prodigi per la tua terra natale, o Zenobio da Dio benedetto, e continui a intercedere per tutti noi che domandiamo il tuo soccorso; salva città e popolo, converti gli eretici e gli empi con la tua intercessione, rinsalda la fede nel vero Dio e nella sua Chiesa ortodossa e apostolica, e porta la nostra supplica dinnanzi all’Onnipotente, e condividi con noi peccatori la grazia che hai sempre avuto, così che possiamo cantarti le lodi che meriti: 

Gioisci, prezioso intercessore presso Dio; 

Gioisci, perla preziosa del diadema della Chiesa; 

Gioisci, sacerdote del Signore; 

Gioisci, presule santo; 

Gioisci, onorato pastore del gregge fiorentino; 

Gioisci, fonte di guarigione spirituale e materiale; 

Gioisci, o beato Zenobio, santo taumaturgo! 


Contacio XIII 

O beato Zenobio, noi peccatori e miseri chiamiamo su di noi la divina misericordia per la tua intercessione: concedici la grazia della impetrazione presso il Signore, affinché guariti nel corpo e nello spirito, possiamo unirci al coro dei giusti e lodare Iddio cantando: Alleluia.  


Si ripete Ico I e contacio I.  


PREGHIERA A SAN ZENOBIO VESCOVO DI FIRENZE 

O benedetto Zenobio, padre della città di Firenze, apostolo del Signore e taumaturgo, sei per tutti noi esultanza, gioia e timore. Esultiamo infatti nel sapere che ci sei sicuro intercessore, gioiamo perché tramite la tua vita santa ci è confermata la speranza nell’amore di Dio verso di noi, miseri e angustiati dalle pene dell’esistenza carnale; e timorosi ci avviciniamo alla tua icona, ben conoscendo la ricompensa per i giusti ma anche il castigo degli ingiusti, e questi pensieri ci riportano a Dio. Sii nostro patrono adesso e nell’ora della nostra morte, intercedi presso il seggio dell’Onnipotente, affinché ci perdoni i peccati ed effonda la sua divina grazia su di noi, affinché, toccati dallo Spirito, possiamo fruttificare e convertire il nostro cuore all’osservanza dei divini precetti che tanto hai amato. Da te patrocinati, potremmo alla fine di questa vita ritrovarci nel banchetto degli eletti e gustare l’eredità del Regno di cui sei stato araldo instancabile. Sia glorificato Iddio che ti ha benedetto, Padre, Figlio e Spirito Santo, ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.  


Al termine, il sacerdote recita il congedo abituale.

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