Sul "Far del Bene con il cuore" (s. Nikolai Velimirovic)

 Traduciamo la Lettera 142 di s. Nikolai Velimirovic (+1956), che ha per tema centrale il "far del bene col cuore" invece che con opere di misericordia. In foto, san Nikolai.

AL CONTADINO NIKOLA C.

"Sulle Misericordie fatte col cuore"


Avvenne che un fariseo chiamò Gesù Cristo a tavola presso la propria dimora. Non lo aveva invitato per un sentimento di rispetto verso di Lui, ma per mero interesse. E il Signore, ben sapendo cosa albergava nel suo cuore, se è rifiutato di lavarsi le mani. Ora, non ti sembra giusto che un onore sporco venga ripagato con la stessa moneta? Il fariseo si è risentito, e il Signore Gesù ha preso al volo la situazione per offrirgli un insegnamento: difatti il fariseo era ben lavato all'esterno ma, come dice l'Evangelo, dentro di sé era pieno di malvagità e nefandezze. Il fariseo si lodava che offre il pasto, e quindi il Signore lo ha ripreso dicendo: offrite in elemosina ciò che avete nel cuore, e tutto sarà puro (cfr. Lc 11:41). E tu mi domandi: cosa significa?

In queste parole si intende di leggere che il cuore misericordioso è ciò che spinge le mani a compiere le opere di bene. Il Signore, che è Buono, accetta questo genere di offerte. Ma se l'anima è piena di cattiveria, non importa quanto le mani offriranno agli indigenti, il Signore rifiuterà questa offerta. Puoi forse ingannare gli uomini con la falsa pietà, ma non Dio. Se l'anima è sporca, lo sarà anche la tua offerta, non importa quanto sia grande. 

Uno spirito insaziabile e impuro intacca tutte le sue opere e le sue azioni, non importa quanto esse appaiano belle. Che senso ha lavarsi le mani, quanto il tuo animo è insozzato dalla malvagità? Se una casa all'interno è marcia e piena di spazzatura, che senso avrebbe riverniciare la porta o rifare le finestre? Occorre prima pulire la casa dentro, e poi abbellirla fuori. Con la sua onniscenza e potenza, Cristo ha sentito che il fariseo era colmo di peccato e di impurità, e così non ha compiuto un piccolo atto, per ricordare al suo ospitante i doveri più grandi. 

Si racconta del malvagio imperatore Caligola che una volta chiamò a tavola tutti i suoi senatori, con intenzioni malvagie. Tutto splendeva e luccicava, non c'era nulla che fosse fuori posto. Solo l'animo dell'imperatore era sporco. Come d'uso, Caligola si lavò le mani e le improfumò con balsami molto costosi. E mentre l'imperatore lodava i suoi ospiti e li riempiva di ogni falso onore, i suoi sgherri uccidevano i figli dei senatori in città, dietro un ordine impartito prima della festa. Così anche il fariseo della parabola, così come la storia di Caligola, rendono evidente il motivo dell'Incarnazione del Verbo nel mondo: così tanta nequizia, violenza e malvagità albergava nel cuore degli uomini, che il mondo intero si era rimepito di così tanta iniquità che solo Dio stesso poteva purificare l'umanità e il cosmo dagli effetti del male. 

Al Signore Dio ogni gloria e onore nei secoli. Amen. 

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