Comprendere l'Ottoico - fondamenti e utilizzo del libro nel culto liturgico ortodosso

 L'Ottoico (gr. οκτοηχος, in slavo ecclesiastico Осмoгласникъ, "libro degli Otto Toni") è il libro che contiene tutte le sticologie, i tropari, le stichire e gli inni liturgici delle sette Lodi Quotidiane (Mattutino, Vespri, Compieta e Mezonottico) basato sul sistema degli otto toni del canto. La notte di Pasqua inizia l'anno "cantuale" con il tono I, e ogni settimana in successione segue il tono. Quindi, la seconda settimana di Pasqua ospita il tono II con tutti gli inni e i tropari composti in questo tono, e così via, per tutto l'anno, a rotazione. 

Ogni giorno è anche dedicato ad uno o più santi o ad una festa, e gli inni per il santo vengono cantati insieme con quelli del giorno (lunedì, martedì, etc.) ed ecco che si rende quindi doveroso comprendere come si compone l'Ufficio.


Il culto ortodosso intende ripercorrere nell'arco della settimana una serie fondamentale di dedicazioni per la memoria liturgica e spirituale che si ripetono ogni settimana: il lunedì commemoriamo gli Angeli, Martedì il Battiasta, Mercoledì il tradimento di Giuda e la Madre di Dio, Giovedì l'Ultima Cena e la predicazione degli Apostoli, il Venerdì la Santa Croce e le sofferenze del Redentore, Sabato è dedicato a tutti i santi e ai defunti, e la Domenica è dedicata alla Santa Trinità e alla Resurrezione del Cristo Signore.

Queste dedicazioni fisse sono state inserite nel ciclo liturgico quotidiano proprio per la loro importanza nella vita della Chiesa e nel percorso spirituale del fedele. 

Queste dedicazioni settimanali vengono celebrate assieme al santo del giorno o alla festa che cade in quel giorno secondo il calendario mobile, chiamato anche santorale o, con il nome dei libri che lo compongono, Minei

I Minei, anche se prendono una parte importante dell'ufficio, non annullano mai completamente le dedicazioni quotidiane ricorrenti, a meno che non sia una solennità, la quale pretende l'esclusiva nel culto.

Nei giorni feriali, al Vespro, si cantano 3 stichire al Signore a Te ho gridato che vengono direttamente dall'Ottoico, e 3 stichire in onore del santo del giorno, cantate leggendo dal Mineo del mese. Un giorno feriale ha quindi 6 stichire al Vespro, seguite poi dalle parti fisse, e dalla sticologia feriale. La sticologia è spesso del santo del giorno, ma si può scegliere di cantare quella dell'Ottoico. La sticologia dall'Ottoico si rende obbligatoria quando il Mineo è sprovvisto di una specifica per il santo del giorno: anche se accade raramente, occorre ricordarlo. 

Per le feste dei santi molto venerati e per le ricorrenze dette "minori", al Vespro si cantano 8 stichire al Signore a Te ho gridato, solitamente tutte del santo (se ce l'ha), altrimenti 6 dal santo e 2 dall'Ottoico. La sticologia è sempre dell'evento / santo commemorato. 

Per le feste solenni, si cantano 10 stichire e la sticologia interamente del santo o dell'evento commemorato.

Per le domeniche comuni, si cantano 10 stichire, 6 della domenica ("di Resurrezione" secondo il tono incipiente) e 4 del santo del giorno. Se la domenica cade quando si celebra un santo o una solennità, vi sono varie combinazioni possibili, generalmente 5 di Resurrezione e 5 della festa. La sticologia, a meno che non si tratti di una delle dodici solennità, è sempre domenicale. 

Al Mattutino, dopo il Signore è Dio si cantano i kathismi previsti dal Mineo e dall'Ottoico. Per le feste, solo quelli del Mineo.  Al momento dei canoni, dopo il salmo 50, la prassi arcaica prevede almeno 3 canoni integrali: quello del santo del giorno, quello dell'Ottoico del giorno e quello mariano. Nella prassi moderna, il canone mariano si legge a compieta, e i canoni del giorno si alternano o si eliminano in parte o si accorciano. Di domenica, ha la precedenza il canone di resurrezione del tono corrente. 

Al Mattutino troviamo anche le Luminande, brevi inni dedicati al soggetto del giorno, cantati alla fine del Canone. Ogni domenica ha invece le luminande basate sul Vangelo di Resurrezione recitato, che anche questo è soggetto a una rotazione di 11 pericopi. 

Alle Lodi, si cantano quasi sempre i tropari del santo del giorno, e l'Ottoico viene quindi spesso soppresso nell'ultima parte dell'ufficio aurorale, mentre non viene mai utilizzato per le Ore minori, alle quali si inseriscono sempre i tropari dal Mineo. 

Nei prossimi articoli, affronteremo quindi il senso delle dedicazioni quotidiane. 

Per comprendere la posizione delle stichire e delle altre porzioni mobili, è bene conoscere le parti fisse e gli uffici: il Vespro e il Mattutino soprattutto. 


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