Il problema dell'Ortodossia tiepida (s. Serafim Rose)


 Presentiamo delle riflessioni del beato padre Serafim Rose di Platina (+1982), pubblicate originariamente in inglese per la rivista The Orthodox Word, Vol. 11, No. 6 (Nov.-Dec., 1975), 228-239. sul tema dell'Ortodossia contemporanea e delle tentazioni di una Chiesa sottomessa alla mondanità e all'intellettualismo, quantomai attuali

L'Ortodossia oggi, con i suoi sacerdoti, teologi e fedeli, è diventata mondana. I giovani che provengono da case confortevoli e accettano o cercano (i "nativi ortodossi" e i "convertiti" si assomigliano in questo senso) una religione che non sia lontana dalla vita soddisfatta che hanno conosciuto; i professori e i docenti il ​​cui ambiente è il mondo accademico dove, notoriamente, nulla è accettato come definitivamente serio, come una questione di vita o di morte; l'atmosfera accademica di mondanità compiaciuta in cui hanno luogo quasi tutti i "ritiri", le "conferenze" e gli "istituti" - tutti questi fattori si uniscono per produrre un'atmosfera artificiale, da serra, in cui, qualunque cosa venga detta riguardo a esaltate verità o esperienze ortodosse, per il contesto stesso in cui viene detta e in virtù dell'orientamento mondano di chi parla e di chi ascolta, non può colpire le profondità dell'anima e produrre l'impegno profondo che un tempo era normale per i cristiani ortodossi. In contrasto con questa atmosfera da serra, l'educazione ortodossa naturale, la trasmissione naturale dell'Ortodossia stessa, avviene in quello che era accettato come l'ambiente ortodosso naturale: il monastero, dove non solo i novizi ma anche i pii laici vengono istruiti tanto dall'atmosfera di un luogo sacro quanto dalla conversazione con un anziano particolarmente venerato, o la normale parrocchia, se il suo sacerdote è di mentalità "all'antica", infuocato dall'Ortodossia e talmente desideroso della salvezza del suo gregge da non scusare i loro peccati e le loro abitudini mondane, ma da esortarli sempre a una vita spirituale più elevata; anche la scuola teologica, se di vecchio tipo e non modellata sulle università secolari dell'Occidente, dove c'è la possibilità di entrare in contatto vivo con veri studiosi ortodossi che vivono realmente la loro fede e pensano secondo la "vecchia scuola" di fede e pietà. Ma tutto questo - quello che un tempo era considerato il normale ambiente ortodosso - oggi è disdegnato dai cristiani ortodossi che sono in armonia con l'ambiente artificiale del mondo moderno, e non fa più parte nemmeno dell'esperienza della nuova generazione. Nell'emigrazione russa, i "teologi" della nuova scuola, desiderosi di essere in armonia con la moda intellettuale, di citare l'ultima dottrina cattolica o protestante, di adottare tutto il tono "casual" della vita contemporanea e soprattutto del mondo accademico, sono stati giustamente chiamati "teologi con la sigaretta". Con altrettanta giustificazione si potrebbero chiamare "teologi davanti a un bicchiere di vino", o sostenitori della "teologia a stomaco pieno" o della "spiritualità con comodità". Il loro messaggio non ha forza, perché essi stessi sono completamente di questo mondo e si rivolgono a persone mondane in un'atmosfera mondana: da tutto ciò non derivano imprese ortodosse, ma solo chiacchiere e frasi vuote e pompose.

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