La Diciannovesima Domenica dopo Pentecoste - "amate i vostri nemici"

 Siamo giunti alla Domenica diciannovesima di Pentecoste, sull'amore per i nostri nemici, nella quale si legge l'Evangelo secondo Luca, 6:31-36

Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro. Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell'Altissimo; perché egli è benevolo verso gl'ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. [Luca 6,31-36]


Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Dall'inizio del racconto biblico della creazione del mondo invisibile e visibile, indipendentemente dal fatto che si parli di santi o di persone molto famose ed eccezionali, nessuno ha mai dato una prova più grande di amore per le persone come ha fatto il nostro Salvatore Gesù. Cristo, il Figlio di Dio, vero Uomo e vero Dio, che si è incarnato per noi e per la nostra salvezza.

Se ad un certo punto faremo un'introspezione per vedere quanto amiamo, quanto amiamo i nostri genitori, mamma e papà, o quelli della nostra famiglia, o gli amici, se porremo sul piatto della bilancia il nostro amore e guardiamo con sincerità al risultato, scopriremo che non li amiamo abbastanza. Quanto siamo disposti a sacrificare per loro? Quanto siamo disposti a rinunciare, a soffrire, a perseverare nella tribolazione pur di aiutarli o farli felici? Ecco che il Signore Gesù Cristo ci ha amato in modo puro e perfetto fino al sacrificio di sé stesso sulla Croce al fine di riunirci al progetto edenico originale. 

D'altra parte, se non ci sforziamo di circondare chi ci circonda con il nostro amore, come potremo allora realizzare le parole del nostro Salvatore Gesù Cristo nel Vangelo di oggi? «Amate i nostri nemici, fate loro del bene e prestate senza pretendere nulla in cambio, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell'Altissimo, perché egli è benigno verso gli ingrati e i malvagi» (cfr Lc 6 , 31-36). Inoltre, il Santo Apostolo Paolo ci istruisce nelle sue epistole ad amare i nostri nemici e offriamo alcuni esempi: "Benedite coloro che vi perseguitano: benedite e non maledite" (Romani 12, 14); qualunque cosa facciate, fatela con amore (1 Corinzi 16, 14). E anche il Santo Apostolo Pietro ci esorta: Non rendere male per male, né rimprovero per rimprovero; al contrario, benedite, perché a questo siete stati chiamati: ereditare la benedizione. (1 Pietro 3,).

Dall'insieme della pericope evangelica, osserviamo il fatto che anche i peccatori hanno almeno un briciolo di amore, ma, anche attraverso questo, dobbiamo renderci conto a quale altezza spirituale siamo chiamati da Cristo perché, amando solo coloro che amaci, non stiamo facendo progressi significativi nella nostra vita spirituale. Se non conosciamo veramente Dio, non saremo nemmeno in grado di amare i nostri nemici.

Dobbiamo combattere l'indifferenza e tendere la mano al prossimo. Aiutarlo a tirarsi su. Spesso le persone hanno solo bisogno di questo, di un braccio cui aggrapparsi, come Pietro durante il mare in tempesta. E poi, amare i nemici. Come possiamo amare i nostri avversari, coloro che ci odiano e attivamente cercano di distruggerci? C'è una scala di virtù da salire.

Un primo passo per amare i nostri nemici sarebbe cercare, innanzitutto, di non odiare coloro che ci hanno fatto del male, come dovremmo, se vogliamo seguire la “giustizia umana”. Alcuni, in nome di questa giustizia umana, si lasciano contagiare dal male degli altri e si comportano allo stesso modo. In questo modo, disonoriamo solo il cristianesimo che affermiamo di amare o rispettare, e quindi moltiplichiamo, invece di fermare il male. Combatti con te stesso per non odiarli e, dopo che sarai riuscito a non odiarli, potrai salire il gradino successivo, ovvero quello di non rimproverarli per il male che ti hanno fatto. Fai finta di averlo dimenticato! Cerca di ignorare quel male, come se non fosse mai accaduto! E, se anche tu hai fatto questo, sali un altro gradino: cerca di non preoccuparti davvero del male che ti hanno fatto. Agisci come se quel giorno e quel momento non fossero mai esistiti. E, se anche tu ci sei riuscito, fai un ulteriore passo avanti: quando li incontri, sorridi e parla con loro! Tutto questo, però, nella santa preghiera, affinché Dio scruti il ​​nostro cuore più con saggezza che con giustizia, e il cuore dei nostri nemici più con amore che con odio. Alla fine, dopo aver salito tutti questi gradini di cui abbiamo parlato, dovremo pregare ancora di più, però, affinché Dio riversi su di noi il dono della compassione e dell'amore verso coloro che ci hanno fatto del male.

Se riusciremo in questa titanica impresa, saremo come il nostro Salvatore, e riceveremo la ricompensa del servo fedele. 

Solo attraverso le preghiere e le buone azioni per i nostri nemici e avversari, il Dio Misericordioso può scioglierli e sradicare le spine dell'odio verso di noi, e condurre i nemici ad amarci, fino a diventare amici! 

Commenti