Festa delle Prima e Seconda riscoperta del capo di san Giovanni Battista

 Il 24 febbraio / 8 marzo la Chiesa Ortodossa comemmora due eventi storici considerati di grande importanza per la Chiesa Universale, tant'è che marca questo giorno con croce nera (significando la celebrazione di un grande vespro in vigilia e un mattutino con grande dossologia). Parliamo della Prima e della Seconda riscoperta (o "invenzione") della testa del profeta e precursore Giovanni il Battista. 


Dopo che la testa di san Giovanni Battista e Precursore fu portata al banchetto perverso di Erode, i discepoli raccolsero il corpo del loro maestro, e seppellirono san Giovanni a Sebaste di Samaria. Una serva di Erode, Giovanna, menzionata nel Vangelo di Luca, prese la testa del beato profeta dal giardino di Erodiade, ove giaceva in un luogo impuro, e devoramente la seppellì in una tomba sul Monte Eleone. 

Molti secoli dopo, Innocenzo, un uomo timorato di Dio, vendette i suoi possedimenti e venne in Gerusalemme, e acquistò il monte Eleone e vi costruì una cella, affinché vi si dedicasse all'ascesi monastica. E fu così che, gettando le fondamenta della chiesa, trovò la testa del beato profeta e precursore Giovanni in un vaso di terracotta. Innocenzo, sapendo che molti idolatri vivevano in Palestina, sotterrò di nuovo il capo di san Giovanni per impedire una profanazione. E fu così che la santa reliquia rimase nell'ombra e nella dimenticanza per altri anni.

Al tempo di san Costantino il Grande, quando sua madre Elena iniziò a costruire le grandi basiliche di Gerusalemme, due pii monaci ebbero una visione comune. Il santo Giovanni Battista si palesò loro in sogno, indicando il luogo in cui si trovava la sua testa, chiedendo di essere desumato. Questi monaci tuttavia non erano sicuri di aver scavato e ritrovato la vera testa del Precursore, e così mentre erano in viaggio discutevano se fosse o meno il caso di abbandonarla. Un pio vasaio dalla città di Edessa, in viaggio per cercar soldi, si affiancò a loro e la testa gli parlò dicendo: sono san Giovanni Battista, salvami da questi uomini increduli. E così il vasaio fuggì di notte con il vaso e lo condusse a casa. Il vasaio onorò tanto il Precursore e questo profeta lo ricompensò con clienti e buoni negozi, così che i suoi affari lo fecero ricco. Il vasaio non dimenticò l'origine della sua ricchezza e venerava ogni giorno la sacra testa incorrotta, offrendo incenso e candele. Quando fu vicino alla sua morte, il vasaio consegnò la testa preziosa in un vaso puro, e lo diede alla sorella più giovane, raccontandole dei miracoli ottenuti per mezzo di quella reliquia. E così la testa passò per molte mani.

Il vaso con la testa di s. Giovanni Battista finì nelle mani dell'eretico Eustazio di Emessa, un ariano che si attribuiva i miracoli che operava la sacra testa, dicendo che erano operati dalle sue proprie mani. Ma accadde che Dio inviò nella sua grotta alcuni monaci ortodossi, che si stabilirono lì mentre egli conduceva dei commerci in città, ed Eustazio non potè più entrare. San Giovanni si palesò anche a codesti monaci, che edificarono sulla grotta un grande monastero.

Molti miracoli sono narrati dagli annali composti dagli archimandriti di quella abbazia. La testa di san Giovanni Battista fu poi donata all'Imperatore di Costantinopoli, ma al tempo dell'iconoclastia essa fu portata nella lontana Comana e nascosta sotto la terra in un vaso d'argento, per preservarla dalla distruzione degli iconoclasti. 

Al tempo della retta reggenza dell'Imperatore Michele, figlio di Teofilo, e di santa Teodora sua madre, quando fu restaurato il culto pubblico delle icone e delle reliquie, la santa testa del beato Precursore e Battista Giovanni fu ricondotta a Costantinopoli, essendo ritrovata dal pio Ignazio, patriarca dell'Urbe Imperiale. 

La santa Chiesa decise che le commemorazioni dei due ritrovamenti fossero unite in un'unica celebrazione, e così nacque la festa delle riscoperte del capo del Battista.

Nel calendario russo la festa è con croce rossa, significa che si celebra la veglia e, che se cade in un giorno di magro, è permesso il pesce. Nel calendario delle altre Chiese Locali, la festa non ha croce rossa, ma solo nera. Significa che se cade in un giorno di digiuno, si permette l'olio e il vino, ma non il pesce. 

Tropario della Festa dei ritrovamenti del capo di s. Giovanni, tono IV

Emergendo dalla terra la testa del Precursore, ecco che getta sui fedeli i raggi incorotti della sua taumaturgia. Schiere di angeli si radunano negli Eccelsi, e sulla Terra viene richiamata la nazione dei cristiani, affinché concordi innalzino gloria al Signore Onnipotente. 

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