I rapporti coniugali e i periodi di digiuno

 Ogni persona e ogni padre spirituale concordano l'astinenza dai rapporti coniugali in confessione. Come regola generale, si osserva l'astinenza dal sesso ogni mercoledì e venerdì dell'anno e il giorno della domenica (significa da sabato notte - dopo il vespro - fino al vespro della domenica pomeriggio). Inoltre, ci sono anche delle buone regole come astenersi il più possibile in Quaresima e negli altri periodi di magro come l'Avvento, il digiuno degli Apostoli e i quindici giorni che precedono la festa della Dormizione della Madre di Dio (15/28 agosto). 


Tuttavia, poiché il matrimonio è benedetto, i coniugi non dovrebbero fare dell'astinenza una ragione di litigio o di infedeltà. Se stare lontani è controproducente per la famgilia e per la vita spirituale, i due coniugi dovrebbero unirsi nell'atto d'amore memori delle parole di s. Paolo: non privatevi gli uni degli altri, solo di comune accordo, per un poco, e poi tornate in preghiera: e riunitevi di nuovo, affinché Satana non vi tenti con la tua intemperanza. [1Corinzi 7:5]. Anche il canone 13 di san Timoteo d'Alessandria ricorda il medesimo concetto, formalizzandolo nel Diritto Canonico ortodosso.

Ascoltiamo anche un utile commento alla prassi di san Giovanni Arcivescovo di Novgorod (+1186):

E non pretendere dai mariti che si astengano dalle loro mogli, a meno che non comincino a farlo essi stessi d'accordo con i loro coniugi. Dopotutto, ci è stato ordinato di osservare solo la Settimana Pura (I di Quaresima), la Settimana della Passione e l'intera Settimana Luminosa, quindi insegna riguardo a queste tre settimane. E ho anche sentito che alcuni preti dichiarano ai loro figli spirituali: vi permetteremo di ricevere la comunione a Pasqua solo se vi sarete astenuti dalle vostre mogli durante tutta la Quaresima - ma non esiste una regola del genere! Voi, padri, quando vi preparate a servire la liturgia, vi astenete davvero per molti giorni dalle vostre mogli?! E se non esiste tale requisito per i preti, ancora di più non è richiesto aiu fedeli semplici; quindi, se qualcuno non si è astenuto dai rapporti coniugali durante il digiuno, consentigli di ricevere la comunione

Ne offriamo anche la versione originale: 

А отъ женъ не отлоучайте по нуже, оже сами не изъволять по съвету подроужьихъ своихъ. А намъ повелҍно есть тако, еже чистҍй недҍли и страстнҍй и въскреснҍй до конца, тъ тҍхъ трьи недҍль възбраняйте. А се слышалъ же есмь, оже дорузии попы глаголють дҍтемъ своимъ: Оли все говенье не лежiте съ женами, тъже дадимъ причастiе, - тъ того нҍтоуть. А вы, попове боудуче, оже въсхочете слоужити коли, тъ чи на много днiй отлоучаетеся отъ попадiй своихъ?! И оли то попомъ боудя, аже нъ простьчи, то любо си боудоуть и въ говҍнiи не оублюлися отъ женъ, дайте причащенiе... 

[Поучение Новгородского архиеп. Иоанна II (Илии), цит. по: Памятники древнерусского канонического права, Русская историческая библиотека, т. 6.].

Ecco il commento anche di Dionisio arcivescovo di Alessandria:

I coniugi dovrebbero essere giudici di se stessi, e talvolta dovrebbero astenersi l'uno dall'altro per consenso, cioè per comune desiderio, proprio nei momenti in cui viene loro comandato di pregare, dovrebbero comportarsi con tutta castità, ed essere di nuovo insieme, perché anche il grande Paolo comandò questo (1 Cor 7,5) Perciò devono accordarsi tra loro riguardo all'astinenza, per essere diligenti nella preghiera e nel digiuno; poiché se l'astinenza non è consensuale, allora non è di giovamento al coniuge rifiutato. Ma qualcuno dirà: se la regola dice che i coniugi devono allontanarsi gli uni dagli altri per essere diligenti nella preghiera, ma l'Apostolo prescrive che si preghi incessantemente, allora i conviventi dovrebbero sempre astenersi gli uni dagli altri? Ma la parola non riguarda una preghiera qualsiasi, ma quella più speciale, cioè la liturgia dei santi digiuni; perché Dio, tramite Mosè, comandò agli ebrei, che avevano udito la voce divina sul monte, di astenersi dalle loro mogli (Es 19,15). E il profeta Gioele dice: santifica il digiuno e esca lo sposo dal suo letto e la sposa dal suo palazzo (2:16). E quando è così, non vedo quali penitenze si debbano sottoporre a chi non osserva ciò; Penso, però, che la guarigione debba essere effettuata secondo il ragionamento di chi confessa e tenendo conto delle persone e dei bisogni della natura. [s. Dionisio di Alessandria, Lettera a Basilide]

Ecco quindi come procedere: ci si astiene nella grande Quaresima per la Settimana che segue il Lunedì Puro (incluso) fino alla Domenica dell'Ortodossia. Poi ci si astiene quanto possibile per il resto della Quaresima fino alla domenica delle Palme: la Settimana Santa si osserva l'astinenza completa, così come la settimana di Pasqua. Dopodiché, ogni mercoledì e venerdì dell'anno, e quanto riusciamo per gli altri periodi di digiuno. Queste sono le indicazioni dei santi Padri. 

 

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