San Giustino il Filosofo

 Oggi 1 / 14 giugno, la santa Chiesa commemora il martire Giustino, detto il Filosofo.

Figlio spirituale degli immediati successori degli Apostoli e primo fra i grandi apologeti cristiani, san Giustino è stato un maestro di dottrina e in particolare commentatore biblico e liturgico, fra i primi in assoluto. Anche se san Giustino si definiva natio della Samaria, il nome del padre, Baccheo, indica una discendenza latina. Grande cercatore della verità, Giustino studiò prima lo Stoicismo, poi adottò la filosofia Peripatetica, poi frequentò scuole platoniche e aristoteliche, senza tuttavia sentirsi appagato. Si dilettò in musica, astronomia e matematica. Dopo questa esperienza, Giustino si converte al cristianesimo e per tutto il resto della sua vita educherà i discepoli, utilizzando gli stessi schemi usati dalle altre scuole filosofiche. Fu ospite di un cristiano "platonico", probabilmente san Dionigi primo vescovo di Atene. Oltre a questo incontro, che fu decisivo per la sua conversione, Giustino indica anche un altro fatto che lo rinfrancava nella fede: «Infatti io stesso, che mi ritenevo soddisfatto delle dottrine di Platone, sentendo che i cristiani erano accusati ma vedendoli impavidi dinanzi alla morte ed a tutti i tormenti ritenuti terribili, mi convincevo che era impossibile che essi vivessero nel vizio e nella concupiscenza».


Icona di s. Giustino


Giustino viaggiò molto, andò a Roma una prima volta e quando ritornò vi aprì una scuola filosofica-catechetica cristiana, i suoi insegnamenti insistevano molto sui fondamenti razionali della fede cristiana. Giustino fu il primo di una serie di autori cristiani che intravide in Eraclito, Socrate, Platone e negli stoici degli autori precristiani, precursori del Cristo e da esso ispirati. Fu anche il primo a confermare come il paganesimo sia in realtà satanismo. Rufino di Aquileia (V secolo) riporta una lettera di s. Giustino martire all'imperatore Adriano in cui spiega le costumanze cristiane, forse un tentativo di conversione dell'imperatore. Nelle "memorie degli Apostoli" san Giustino descrive spesso degli insegnamenti ricevuti da san Pietro, probabilmente il suo padre spirituale. I suoi libri più conosciuti rimangono il "Dialogo con Trifone" e "Sulla Resurrezione", oltre alla somma "Apologia" del Cristianesimo.

La sua fede lo porterà a subire una morte violenta. Fu condannato a morte da Giunio Rustico che era prefetto di Roma e amico dell'imperatore Marco Aurelio nell'anno 164.

Tropario di s. Giustino il Filosofo, tono IV

La Chiesa ti riconosce come tromba divina, o sapiente Giustino, poiché hai annunciato la Verità del dogma del Salvatore; con il tuo martirio ti sei unito alla razza dei primogeniti, e perciò ti onoriamo fra i santi, o illuminato: non dimenticarti di noi, o beato. 

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