Vita di san Nifone patriarca di Costantinopoli

 Oggi 11/24 agosto la Chiesa Ortodossa commemora il grande Nifone, arcivescovo e patriarca di Costantinopoli (+1508).

Nato col nome di Nicola in una ricca famiglia di Morea da genitori Manuele e Maria, fin da piccolo fu avviato allo studio della filosofia e delle Arti umanistiche. Aveva un carattere blando e spirituale fin dall'infanzia, rifiutando di giocare e spendere tempo con gli altri fanciulli. Dopo un incontro con il Monaco Antonio a Epidauro, decise di farsi monaco sebbene giovanissimo, e questo monaco lo accolse nel suo monastero e gli impose il nome Nifone, notando il suo zelo per la vita spirituale. Divenuto amanuense del monastero, il beato Nifone divenne famoso nella regione per la sua scrittura curata. Spesso era trovato a piangere meditando sui libri che copiava. Alla morte del suo maestro passó sotto la guida di un eremita di nome Zaccaria, il quale lo condusse ad Ascalon. Li, i due si opposero al sinodo di Ferrara - Firenze, insegnando la resistenza contro i papisti e la Fortezza per la vera fede.


Pochi anni dopo, il beato Nifone vide la caduta di Costantinopoli nel 1453 e, morto il vescovo Nicola di Acridonia, Zaccaria fu eletto pontefice della città. Con la benedizione del suo confessore, il saggio monaco Nifone veleggiò fino al monte Athos dove si ritirò a Vatopedi in ascesi aspra e severa. E fu lì che gli fu conferita la dignità diaconale e poi sacerdotale. Il Santo si rafforzò nella pratica della Veglia e del digiuno mentale (nepsis). Dopo un certo tempo fu condotto a Tessalonica per essere intronizzato come arcivescovo dell'urbe anche se rifiutò la carica per due volte. Fu a Tessalonica che il beato si dimostrò amante dei poveri e dei bisognosi, aiutando la città a riprendersi dopo gli scossoni della guerra con gli ottomani. Alla morte del patriarca, Nifone fu scelto come suo successore.

Il sovrano Radu di Valacchia chiamò il grande Nifone a istruire il suo clero e il suo popolo, e il beato accettò con gioia e si recò in Valacchia per un periodo. Ordinò i vescovi per le città di Buzau e Ramnic, fondando un sinodo locale per il voivodato. Indisse un concilio per regolare la vita della regione, finora in stato di abbandono spirituale.

Re Radu perdette l'anima dietro una donna in una relazione adulterina, e il vescovo Nifone tentò più volte di perduaderlo a pentirsi ma il voivoda non volle ascoltare e anzi cacciò via il santo patriarca. Nifone predisse una morte abominevole per il re e poi se ne andò. Peregrinò in Macedonia e in Petolia, catechizzando le zone rurali. Viaggiando per mare verso Costantinopoli, incontrarono una tempesta, ma il santo la placò facendo un segno di croce verso il mare. E approdarono nella Città Imperiale sani e salvi. Passò gli ultimi anni a Vatopedi, come semplice monaco. Alla sua morte, Nifone tornò in Valacchia, regione che amava, alla morte di Radu. Il nuovo Re, Negoe Basarab, era stato suo figlio spirituale. Le reliquie incorrotte del santo patriarca Nifone facevano continuamente miracoli e fu così che la devozione popolare festeggiava la sua memoria il giorno 11 agosto, giorno della sua beata dormizione. Le sue reliquie furono portate nella cittadella di Bucuresti, e successivamente nella cattedrale di Craiova, ove riposano ancora oggi.

Santo patriarca Nifone, prega per noi!

Tropario di s. Nifone, tono III

Con le opere spirituali hai illuminato la Chiesa intera, e ti sei innalzato nella tua umiltà, o beato padre Nifone. Tu che sei l'ornamento dei patriarchi e tesoro della Chiesa, ricolma di doni celesti coloro che onorano la tua memoria.

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