Il santo e beato Osio (Ossius) che la Chiesa Ortodossa commemora oggi nacque in Cordoba verso la metà del III secolo. Nel 295 d.C. lo troviamo già come vescovo della sua città natale. Scampò alla persecuzione del perfido Massimiano e si diede alla predicazione pubblica terminato il periodo di violenze. Fin dall'inizio dell sua carica ecclesiastica, il benedetto Osio si dedicò alla lotta dell'eresia ariana e all'unità della Chiesa cristiana universale presiedendo i concili a Elvira (Spagna) nel 300, a Nicea (Asia Minor) nel 325 e a Sardica nel 343 (Dacia). Alla morte del noto filosofo cristiano Lattanzio (+325) divenne poi consigliere imperiale e si legò a san Costantino il Grande, influenzandone la politica insieme a Papa Silvestro.
Eusebio di Costantinopoli, un ariano molto influente a corte, volle far eliminare sant'Atanasio il Grande. Tuttavia, grazie alle pressioni esercitate da sant'Osio, questo non avvenne. In compenso, l'imperatore Costanzo II non ebbe altra scelta se non esiliare lo stesso Osio il Cordovano, dopo che questi compose la famosa lettera contro le ingerenze del potere nella Chiesa del 353, conservata da sant'Atanasio. Nel 355 d.C. il beato Osio è spedito a Sirmio di Pannonia (oggi, Serbia), al confine, per essere esiliato. Nel 357 sant'Osio si presentò al Terzo Concilio di Sirmio dove trovò un equilibrio con gli Omei (semi-ariani) che avevano nel frattempo cristianizzato i Goti, e a causa del suo impegno per il recupero degli eretici fu rimosso dall'esilio e poté tornare nella sua diocesi ispanica, ove morì in pace nel 359.
Sant'Osio di Cordoba, prega per noi!
Tropario a s. Osio di Cordoba, tono IV
Campione dell'Ortodossia e maestro di purezza, illuminatore dell'episcopato e insigne liturgo, saggio Osio, padre nostro, i tuoi insegnamenti ci hanno guidato attraverso l'incertezza: intercedi presso il Signore affinché salvi le nostre anime.
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