Pensieri sul digiuno della Dormizione

 La festa della Dormizione, che sarà celebrata fra 14 giorni, è per i cristiani un grande traguardo. Segna la fine dell'anno, praticamente, come ultima solennità prima dell'Indizione (inizio del calendario) il 1/14 settembre. 

Questo digiuno è duro, paragonato a quello della Quaresima, non è permesso mangiare né latticini, nè formaggio, nè uova nè carne. Molti cristiani di oggi, molli e spaventati, si domandano perché bisogna seguire cotali regole così restrittive; "Vivi e lascia vivere", "ama e fa ciò che vuoi" (povero s. Agostino, così abusato!). 

La vita della beatissima Maria, la Madre di Dio, ci insegna invece l'opposto. La Madonna ha vissuto una vita di pietà, di silenzio, di ascolto attivo e tuttavia rispettoso del Figlio suo. Come la descrive san Dionigi Areopagita: "di regale comportamento, attiva, sveglia, parlava molto poco, mangiava pochissimo, e spendeva le serate a raccontare la vita del divin Figlio." Ecco come dovrebbero essere tutti i cristiani! Toccata dalla Grazia, Maria non vide altro scopo nella vita se non quello di seguire il Signore. 

La Vergine Santissima è onorata dal Figlio non solo perché Madre biologica, ma soprattutto perché è stata fedele alla sua promessa. Quando l'Arcangelo è venuto e le ha proposto, con l'Annunciazione, di diventare Madre del Salvatore, ella ha detto "sì". Anche noi, allora, emuliamo la Deipara e diciamo il nostro sì. 

Questo comporta non solo una vita diversa, ma una mentalità diversa. Il mondo ci lusinga con una vita facile. Con l'egoismo. La via cristiana invece non è solo un vago altruismo senza scopo, ma è più di tutto un percorso di perfezione. E' la somma e la perfetta contingenza di amore per gli altri, vero amore per se stessi, amore per Dio, e di conseguenza una azione che rifletta questo tipo di Amore. 

Il digiuno per la glorificazione della Sempre-Vergine inizia con la processione della Croce e la memoria dei sette fratelli Maccabei, "martiri" del Signore. Anche se il Cristo non era ancora nato e la fede non era ancora manifesta, i Sette Maccabei sono nominati fra i martiri, perché hanno lottato e sono morti per combattere il perfido pagano Antioco, re di Siria, che voleva annettere Gerusalemme. E perché il digiuno, che è l'abbandono dell'ego e la riconquista dell'amore perduto, inizia proprio con questa commemorazione? 



Il miele benedetto il primo giorno d'Agosto

I Maccabei sono non solo lottatori contro l'esercito nemico. Prima di tutto, sono lottatori contro l'idolatria, contro il paganesimo, contro le male pratiche della religione. Essi rappresentano, per noi cristiani d'oggi, quello spirito di purificazione che porta un cambiamento reale nella vita della Chiesa. Dobbiamo essere come i Maccabei. Dobbiamo essere dei lottatori per la purezza della fede e difenderla con la vita, se necessario. Prendere la nostra croce significa anche questo. E il 2/15 agosto comemmoriamo santo Stefano, il primo diacono e primo martire. La Chiesa sapientemente distribuisce queste feste e commemorazioni nel corso dell'anno, per rammentarci il vero scopo della vita cristiana. Abnegazione, sacrificio, liberazione dalle catene del mondo presente per giungere alla beatitudine divina. 

La festa della processione con la Croce, chiamata anche popolarmente "Salvatore del Miele" perché si benedice il miele novello, è un punto importante dell'anno liturgico. Non solo si benedicono i campi e gli armenti con la processione, non solo veneriamo la Croce e i Maccabei, ma benediciamo anche questo miele, che ci ricorda la dolcezza del Paradiso e la vita nella grazia. Questo miele va meritato. La dolcezza della vita eterna in Dio è un dono che guadagnamo con l'ortoprassi e l'ascesi. 

Se non abbiamo in noi questo scopo, il praticare una religione "morale" non ci salverà. Perché anche i pagani hanno la morale. Anche gli atei sono "morali". 

Che Iddio ci conceda di fruttificare in questo digiuno, e di compierlo in diligenza. Amen.

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