Lo Scisma Greco-Bulgaro del 1872 e il Filetismo (Storia della Chiesa)

Lo scisma dei giorni nostri fra Mosca e Costantinopoli ricorda, per certi versi, lo scisma del 1872, quando il Fanar scomunico' la Chiesa Bulgara, colpevole solamente di voler eleggere i propri vescovi.

Come abbiamo potuto gia' leggere circa il periodo della Turcocrazia, Il Patriarcato di Costantinopoli concedeva la autocefalia alla Chiesa Bulgara  nei periodi di prosperita' dello stato bulgaro, per poi ritirarla durante i periodi di decadenza. Nel 1393 la Bulgaria cadeva sotto i Turchi, mentre solo 60 anni dopo Costantinopoli faceva la stessa fine. I sultani forzarono lo scioglimento delle autocefalie serba, bulgara e macedone in favore di Costantinopoli, a patto che il Fanar fosse ubbidiente al nuovo stato musulmano. Nella prima meta' del 1800 tuttavia, insieme coi movimenti di liberazione nazionale, anche le Chiese Locali pretesero le loro vecchie autonomie. In particolar modo i greci, pur di non sottostare al Fanar, nel 1833 chiesero e ottennero l'autocefalia della Chiesa di Stato. I Romeni, allo stesso modo, domandarono l'indipendenza nel 1872 al seguito dell'unita' dei principati, e non la ottennero fino al 1885, di fatto senza essere in comunione con Costantinopoli. 


L'anniversario dell'Esarca Josif I nel 1902 a Sofia
Sotto, l'Esarca Josif. 

In questo clima di generale riorganizzazione della Chiesa nel tardo Ottocento, la Chiesa Bulgara inizio' il proprio processo canonico di rivendicazione della sua antica e venerabile Autocefalia. Gia' nel 1868 il patriarca Gregorio VI di Costantinopoli aveva cercato di raggiungere un accordo con la fazione indipendentista, senza successo. I bulgari mandarono una richiesta formale al Sultano per ottenere l'autocefalia della loro Chiesa, e Gregorio VI cerco' di gestire le cose chiedendo al sultano di indire un Concilio, ma questi rifiuto' e allora il patriarca abdico'. Il 4 aprile 1872 i bulgari proposero il loro Esarca, Josif I, ma il nuovo patriarca, Antimo IV, rifiuto'. Il giorno 11 maggio 1872, a Costantinopoli, alla liturgia dopo il Vangelo, l'Esarca bulgaro e i suoi vescovi dichiararono l'indipendenza della Chiesa Bulgara. Il 15 maggio, Costantinopoli dichiarava l'Esarca come deposto e i suoi poteri nulli, e tutto il popolo bulgaro fu dichiarato "sotto epitimia". 



Gli intellettuali greci dell'epoca auspicavano un nuovo Impero Ellenico dai Balcani all'Asia Minore, mentre gli intellettuali bulgari un Super-Stato Turco-Bulgaro. "Bisogna battezzare il Sultano, e portare i turchi nella santa Ortodossia, e libereremo cosi Costantinopoli, guidando i popoli slavi in un futuro luminoso"[1]. Questo era il sogno dei Bulgari nazionalisti. Anche se i bulgari speravano in un appoggio da parte di Mosca, questo non avvenne. Nel 16 settembre 1872 il Santo Sinodo di Costantinopoli confermo' la decisione patriarcale, ufficializzando lo scisma. In questo Concilio si stabili' anche il principio di anatema contro il Filetismo, ovvero il preferire lo Stato e i suoi obiettivi agli obiettivi della Chiesa Universale. In particolare, fra i canoni del Concilio, vi e' il seguente:

Noi rigettiamo la divisione razziale e condanniamo le differenze basate sulla etnia, le quali sono contrarie alla Chiesa di Cristo, contro il Vangelo e i santi canoni dei nostri beati Padri, sui quali si basa come fondamento la nostra Chiesa. [...] Pertanto dichiariamo scismatici coloro che si basano sulle assemblee razziali. [2]. 

Il Concilio non fu recepito dai russi, che consideravano i greci alla stregua dei Bulgari e consideravano questo concilio come una scusa per rinforzare la posizione ellenocentrica:

Non sono forse i greci pieni di questo stesso orgoglio razziale? Questo stesso principio e' formulato dai greci contro i bulgari, i serbi e gli altri. Questi popoli si sono alzati contro il filetismo greco. I greci nostri contemporanei si considerano gli unici portatori dell'Ortodossia... [3]

La Chiesa Bulgara verra' riconosciuta come patriarcato da Costantinopoli solamente nel 1945. 

Comunque la volesse pensare a quel tempo, il filetismo (fosse, greco, slavo o quel che volete) era al tempo un grave problema. E lo diventera' ancora di piu' nel secolo XX. Gli effetti anti-missionari del Filetismo apriranno la porta poi alla decadenza ecclesiastica della quale soffriamo anche oggi. 

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NOTE

1) Leontiev, Vostok, Rossija i Slavianstvo, Mosca, 1996, pag. 559

2) Pavlenko, Origini del Filetismo (in russo), 1999, in Heresy of Racism, Fall ed., 2000, pp. 16-

3) Aleksiei Komiakov, Orthodoxy, Nationality and Autocracy, Minsk, 1997, pag. 19

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