L'Acqua Santa della Teofania

La benedizione delle acque per la Teofania, la Grande Aghiasma, è un sacramento antico che viene festeggiato sia alla vigilia della festa (5 gennaio) che il giorno stesso (6 gennaio) dopo la liturgia di san Basilio. Anticamente, nei primi secoli, i catecumeni venivano battezzati in questo giorno e allora la benedizione dell'acqua non seguiva il comune rituale ma aveva un carattere più solenne, che poi si è mantenuto nel tempo anche dopo che la pratica dei battesimi adulti è terminata. 

L'Acqua Santa della Teofania viene tenuta per tutto l'anno e utilizzata in alcuni rituali specifici, come per esempio la benedizione degli oggetti sacri, di un altare nuovo, per alcuni esorcismi, e in genere per necessità o ufficiatura di grande rilievo. I sacerdoti hanno cura di fare sempre molta Aghiasma affinché ve ne sia a sufficienza per tutto l'anno. 

Delle proprietà speciali che l'acqua santa della Teofania è ricolma ne parla già san Giovanni Crisostomo nella sua omelia XXXVII sul Battesimo di Cristo: 

Cristo, battezzandosi, ha santificato la natura dell'acqua; L'acqua santificata non soffre delle alterazioni del tempo e rimane incorrotta per uno, due o perfino tre anni, e non perde mai la freschezza, come fosse acqua di sorgente

Il rituale della benedizione delle acque con la Croce è una usanza nata alla basilica delle Blachaernae vicino Costantinopoli, ove era custodita una scheggia della Santa Vera Croce, la quale veniva immersa per benedire le acque termali scaturite da una apparizione mariana. Per questo, poi, il rituale fu adattato per tutte le chiese dell'Impero ed entrò nel rito ortodosso così come lo conosciamo oggi... la Croce diventa una figurazione del Cristo e ripetiamo il suo battesimo in modo simbolico immergendo la croce nell'acqua, e invochiamo la benedizione del popolo e della nazione con una litia e il tropario alla santa Croce. 

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